Da un po’ di tempo si era arenato il disegno di legge del governo Schifani che rielabora la figura del Dirigente regionale. Una riforma attesa da circa 25 anni dopo l’ultima legge regionale, finalizzata ad allineare l’ordinamento regionale della dirigenza a quella di tutti gli enti del comparto Funzioni locali e, al contempo, a eliminare le criticità determinate dal mantenimento della cosiddetta terza fascia dirigenziale, sconosciuta nel panorama nazionale e la cui durata era stata concepita come transitoria.
Tuttavia, un primo passo fondamentale è stato compiuto e la soddisfazione non è tardata ad arrivare. Ignazio Abbate, presidente della Commissione Affari istituzionali dell’Ars, elenca i punti salienti della riforma ai microfoni de ilSicilia.it.
E’ stata individuata la fascia unica anziché le tre attuali per inquadrare i dirigenti, inserendo la possibilità di poter reclutare dirigenti con il corso/concorso, così si immetterà in servizio personale qualificato e formato. Un’occasione importante per l’accrescimento della professionalità della Regione, ma anche un momento storico per la riforma che vuole rilanciare la macchina amministrativa regionale.