La Sac, società che gestisce l’aeroporto di Catania, comunica che l’Unità di crisi ha disposto la riapertura degli spazi corrispondenti alla nuvola aerea a Est del vulcano, i settori A3 e A3 bis, e il ripristino delle regolari attività di volo da e per lo scalo internazionale Vincenzo Bellini.
Le chiusure sono state legate all’attività esplosiva dell’Etna, al momento assente come certifica il bollettino di allerta del volo, il Vona, dell’Ingv, osservatorio etneo, di Catania che è passato da rosso ad arancione.
Intanto, il servizio regionale Sicilia del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) ha lanciato l’appello per la troppa gente sull’Etna per guardare lava: “Le recenti ordinanze sindacali, complice la totale assenza di controlli, non hanno portato naturalmente ad alcun cambio di situazione ed ogni notte sull’Etna si verificano molteplici interventi di soccorso e gruppi di persone disperse o gravemente infortunate che vedono le squadre di soccorso impegnate da notte fonda all’alba“. Così in una nota il servizio regionale Sicilia del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas), che segnala “ancora una notte di interventi sul fronte lavico del Rifugio Galvarina” ed invita al “totale e puntuale rispetto delle ordinanze emesse dai sindaci dei territori interessati dall’evento. Il fronte lavico infatti – sottolinea il Cnsas – continua ogni notte ad essere preso d’assalto da migliaia di persone che in maniera inadeguata ignorano la pericolosità dell’evento e i rischi dell’ambiente innevato ghiacciato e frequentato in orario notturno, peraltro in assenza di competenze“. I soccorritori, sul posto anche vigili del fuoco e il Sagf, hanno salvato un folto gruppo di persone che si era disperso nell’area a valle del Rifugio ed un uomo di 48 anni residente a Gravina di Catania che ha riportato una frattura del piede a causa di una caduta. “Interventi – aggiunge il Cnsas – che si sommano al malore di una persona e a quattro dispersi“.