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“Ho scoperto a 60 anni quello che sono, un Asperger“. È così che Daniela Di Benedetto si racconta. Ma scopriamo chi è.
Figlia di padre ennese e di madre monrealese, Daniela Di Benedetto, classe ’57, è una scrittrice siciliana “nata per sbaglio a Bologna“, che ha pubblicato 24 romanzi, di cui tre tradotti e distribuiti all’estero, e non solo.
Infatti, oltre essere stata un insegnante ed essersi dedicata alla scrittura, la Di Benedetto è anche un’abile pianista e compositrice che, inoltre, ha da poco realizzato un cortometraggio.
La scoperta
“Da piccola mio padre mi diceva “ti abituerai ai rumori a poco a poco”, ma io invece peggioravo e li sentivo in modo sempre più esasperato – racconta la scrittrice –, fino a quando ho cercato su internet se era curabile l’iperacusia e su Google, tutte le associazioni di parole mi davano “asperger” . Così ho scoperto cosa sono“.
Ma prima di arrivare a questa diagnosi la Di Benedetto sottolinea sorridendo che: “Quasi 40 anni fa, mi hanno prescritto antidepressivi dannosi e pure il Roipnol, la droga dello stupro, che, ai tempi veniva usato per l’insonnia. Inoltre, un noto psichiatra mi consigliò il sesso per far passare l’iperacusia, i litigi con mia madre e i litigi con gli alunni”.
Cos’è la sindrome di Asperger
“L’asperger è una forma più evoluta dell’autismo perché noi, affetti da questa sindrome, riusciamo a comunicare. Questa sindrome ha tre caratteristiche fondamentali da cui è possibile riconoscerla: un’ipersensibilità agli stimoli esterni e scarsa capacità di adattamento al mondo esterno.
Sì può manifestare con una esasperazione dell’udito, del tatto, sensibilità alla luce, sensibilità al calore e cose del genere. Abbiamo i cosiddetti interessi assorbenti cioè memorizziamo tutto su alcune materie, due o tre, e tutte le altre per noi non esistono, quindi abbiamo difficoltà a memorizzarle.
Poi abbiamo molto spesso una intolleranza degli imprevisti e dei cambiamenti.
Molte persone vengono giudicate tipi strani perché sono degli asperger non diagnosticati, ma la diagnosi è molto difficile. La difficoltà sta nel fatto che ci sono un centinaio di disturbi, ma da asperger ad asperger sono diversi e quindi non siamo tutti uguali“, spiega l’autrice.
La creatività
“Tutti noi, tranne forse un 20% di persone, hanno una creatività potenziale solo che spesso non la coltivano.
L’asperger è una persona che la coltiva perché si crea un mondo alternativo. Visto che noi abbiamo una scarsa capacità di adattarci al mondo esterno, cerchiamo di vivere nel nostro mondo. Quindi, ci creiamo un mondo a parte e di conseguenza, se uno di noi è portato per la musica o per la letteratura o altre arti o attività, si fissa su quell’interesse speciale, molto di più di quanto si possa fissare un neurotipico che poi abbandona o mette quell’interesse in secondo piano.
Noi asperger, invece, siamo più inclini a coltivarla questa creatività naturale. Io, infatti, sin da piccola mi rifugiavo nel mio mondo scrivendo racconti o suonando”, evidenzia la Di Benedetto.
Il passaggio dalla scrittura al cinema
“Il mio primo amore era il cinema e, per arrivare a scrivere sceneggiature, sono passata attraverso i libri. Molti, infatti, mi dicono che i miei libri, quando vengono letti, danno l’impressione di vedere un film”.
E così è nato “L’ora della fuga” di cui Daniela di Benedetto ha scritto musica, soggetto e sceneggiatura. Una commedia indipendente realizzata con Alberto Russo, che firma montaggio e arrangiamento musicale, e gli attori siciliani Clelia Cucco ed Ernesto Maria Ponte.