Raggiunto l’accordo tra i sindacati degli edili e il colosso italo-spagnolo Sis, in merito ai licenziamenti proposti vista la fase di ultimazione del Passante ferroviario di Palermo. Nell’attesa di conoscere l’esito dell’Atp (l’accertamento tecnico preventivo, ndr) sui 100 milioni di costi extra dell’appalto, chiesti dalla ditta per l’aumento generale dei prezzi dal 2008 a oggi, e su cui si pronuncerà entro l’anno il Tribunale di Roma, i sindacati di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil esultano per aver salvato quasi 30 posti di lavoro.
“Abbiamo limitato i danni nella difficile vertenza del cantiere del passante ferroviario di Palermo – spiega Antonino Cirivello, segretario generale della Filca Cisl Palermo Trapani che, insieme a Feneal Uil e a Fillea Cgil, ha incontrato i vertici della Sis all’ufficio provinciale del lavoro di Palermo – . I licenziamenti purtroppo continuano a persistere ma sono stati salvati quasi 30 posti di lavoro e si è preservato il futuro dell’opera. L’azienda ha proposto 200 licenziamenti poi scesi a 175, ci sono possono essere però ancora speranze per altri lavoratori, legate allo sblocco del nodo di vicolo Bernava“.
Si tratta del “tappo” di soli 58 metri che impedisce da oltre 3 anni di ultimare la galleria “Imera-Lolli” della tratta A del passante. La Regione ha autorizzato la variante da 18 milioni di euro, ma si attende il via libera alle demolizioni dei 5 edifici danneggiati. Al posto degli edifici sorgerà un grande giardino. Per questa grossa variante si attende pure una variante al Prg.
Al termine della riunione sono stati raggiunti due importanti obiettivi: “La Sis si è impegnata formalmente – aggiunge Cirivello – a reimpiegare le maestranze in altri cantieri dislocati in tutto il territorio nazionale, primo fra tutti quello della pedemontana. Inoltre l’azienda ha sancito per iscritto la volontà di completare il passante ferroviario senza fare ricorso ai subappalti e agli affidatari, quindi solo con i propri lavoratori”.