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Viaggio nel cuore del Passante ferroviario. Le immagini dal cantiere che cambierà Palermo [Video – Gallery]

martedì 21 Marzo 2017

IlSicilia.it vi porta all’interno dei cantieri del Passante ferroviario di Palermo, mega appalto da 1,2 miliardi di euro, attivo dal 2008 e alle prese con diverse “grane”: dal contenzioso con l’impresa Sis sui costi extra dell’appalto (circa 100 milioni di euro), alla minaccia di 200 licenziamenti, al tappo di vicolo Bernava, allo stop dell’Arpa alla talpa Tbm “Marisol” nel cantiere Notarbartolo.

La TBM Marisol a Notarbartolo
La TBM “Marisol” a Notarbartolo

Il viaggio fra i cantieri ha preso il via dalla stazione Notarbartolo per concludersi alla fermata “EMS” di via Ugo La Malfa.

Si inizia con i dati della talpa “Marisol”: ha un diametro di 9,40 metri, è lunga 130 metri e pesa 1.200 tonnellate. Ha rivestito finora i primi 150 metri di galleria Notarbartolo-Belgio (con scavo  tradizionale) e dopo l’ok definitivo dell’Arpa per lo smaltimento delle rocce da scavo, si potrà mettere in funzione.

La talpa partirà dunque «verso il mese di maggio (proprio a causa dell’atteso nulla osta dell’Arpa) e scaverà 2 km alla media di 8/10 metri al giorno, per 7-8 mesi circa» ha spiegato l’ingegnere Filippo Palazzo di Rfi. Ad ogni passo di 1,5 metri riveste la galleria con dei conci prefabbricati in calcestruzzo armato, «realizzati a Potenza. Ogni “anello” di tunnel è composto da 7 conci. Al momento, la testa fresante (cioè lo scudo rotante che scaverà il tunnel ferroviario, ndr) è posto a 140 metri dall’imbocco della galleria, cioè a 10 metri dal fronte di scavo».

Cabina comando Tbm "Marisol"
Cabina di comando della Tbm “Marisol”
La testa della Tbm "Marisol"
La testa della Tbm “Marisol”
Santa Barbara, protettrice degli edili
Santa Barbara, protettrice degli edili
cava Troìa Sferracavallo
cava Troìa Sferracavallo
Il materiale di risulta sarà convogliato su dei nastri trasportatori e poi verrà destinato a due cave di Sferracavallo, (cava Troìa e cava Impisu) che «saranno ricoperte e destinate a suolo pubblico, con sistemazione a verde», ha rivelato Palazzo.

Il nostro viaggio prosegue lungo la vecchia galleria Notarbartolo, «che è stata ristrutturata sia dal punto di vista meccanico, sia di resistenza al fuoco», continua Palazzo, facendo da “Cicerone” nel nostro tour.

Tratta B,via Monti Iblei-Belgio (rendering)_con didascalia
        Tratta B, via Monti Iblei (rendering)

Dopo aver attraversato la galleria, si arriva a “Belgio” dove è posto il pozzo di uscita della Tbm e dove la linea prosegue fino a “Francia”. Questo breve tratto sarà in parte «a cielo aperto», anche per far fronte al sistema antincendio. Sopra la galleria coperta invece, «c’è l’idea di creare aree verdi e una pista ciclo-pedonale (FOTO a lato). Non c’è ancora un progetto definitivo, ma un dialogo aperto col Comune, per dare un’impronta diversa e innovativa al quartiere», prosegue Palazzo.

Nonostante i numerosi problemi dell’appalto, il cantiere adesso è in pieno fermento e i segnali di dialogo con la Sis sembrano incoraggianti. «Entro dicembre 2017 – spiega il project manager di Italferr, Salvatore Vanadia – sarà riaperto il collegamento dei treni con l’aeroporto di Punta Raisi. Nello specifico, a singolo binario lungo la tratta B (Notarbartolo-San Lorenzo) e il nuovo doppio binario lungo la tratta C (La Malfa-Carini). L’ultimazione dei lavori dell’intero Passante dovrebbe essere per dicembre 2018 o al massimo nel primo semestre 2019».

 passante galleria

Dunque un nuovo slittamento del cronoprogramma originario, anche a causa della maxi-variante sulla tratta A (tappo di vicolo Bernava) per cui, dopo l’ok della Regione, «ci vorranno all’incirca 22 mesi da quando verrà emesso il decreto di pubblica utilità» per demolire gli edifici e scavare in sicurezza gli ultimi 58 metri di galleria “Imera-Lolli”.

 

 

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