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Il caso

La “Spiritual warfare” dietro la strage di Altavilla?

lunedì 12 Febbraio 2024

Gli elementi che vanno emergendo dai tragici fatti di Altavilla Milicia cominciano a delineare uno sfondo religioso assolutamente particolare nel quale sarebbe maturata la scelta di Giovanni Barreca di uccidere, pare su ispirazione di una coppia, moglie e due figli.

Da ciò che è dato sapere Barreca ma anche i coniugi Sabrina Fina e Massimo Carandente non sarebbero appartenenti a nessuna delle comunità evangeliche presenti sul territorio palermitano, sono però quasi certamente riconducibili al cosiddetto movimento evangelical o evangelicale. Si tratta di una distinzione fondamentale quella tra evangelico ed evangelical poiché il termine “evangelico” viene inteso come sinonimo di protestante – anzi : è il termine con il quale tutte le chiese protestanti si comprendono mentre evangelical o evangelicale fa riferimento ad un movimento piuttosto difficile da definire un vero e proprio arcipelago religioso incontrollato fatto spesso di pastori o apostoli autoproclamati e comunità difficilmente identificabili ed estemporanee.

Questo contesto religioso è caratterizzato da una sfiducia generale verso il cristianesimo istituzionale e dogmatico con particolare riferimento ad esempio alla Chiesa Cattolica. Non a caso numerosi contenuti condivisi sui social dal muratore di Altavilla sono tipici di una certa polemica anticattolica diffusa in questi ambienti fondamentalisti e anche il racconto della vicina secondo cui Barreca le tranciava i cavi per spegnere le lucine della Madonnina posta nel suo giardino, ne sono una conferma.
La religiosità che emerge dai personaggi coinvolti nella tragedia di Altavilla privilegia invece  l’esperienza intimista dell’incontro personale con Gesù, realizzato nello Spirito e confermato col battesimo nello Spirito. L’emotività e il  soggettivismo prendono così il sopravvento a scapito della razionalità.  In questo contesto di assenza di magistero istituzionalizzato, l’interpretazione letterale  della Bibbia diviene d’obbligo, portando all’estremo il principio della
sola Scriptura e scivolando quindi verso il fondamentalismo.  L’esperienza individuale  prevale dunque su ogni tipo di  insegnamento istituzionale in seno alla comunità. Da qui  la tendenza innata alla frammentazione e, paradossalmente, la radicale “autosufficienza ecclesiale” come dimostra il fatto che i protagonisti della vicenda si preferissero riunirsi in casa per la preghiera e non aggregarsi ad altre comunità esistenti.
Ma ci sono due elementi che potrebbe circoscrivere ancora di più lo sfondo religioso del triplice omicidio e cioè il fatto che Barreca si definisse “soldato di Dio” e che l’assassinio della moglie e di due dei tre figli sia avvenuto nel contesto di un “esorcismo” secondo quanto riferito dalla figlia sopravvissuta alla strage. Questi due dettagli fanno restringere il campo religioso ad un particolare corrente del mondo evangelical – spesso condannata anche numerose denominazioni protestanti –  e cioè quella caratterizzata dalla cosiddetta teologia della spiritual warfare, la guerra spirituale.  Si tratta di una teologia che unita a temi pentecostali e carismatici dà vita a un movimento che insiste sui miracoli e sulla lotta contro il Diavolo. Quest’ultimo punto nel contesto della strage di Altavilla potrebbe essere cruciale perché in questo contesto religioso, a differenza di quanto professato nella dottrina cattolica, i cristiani non sono oggetto di possessione diabolica ma sarebbero “demonizzati” cioè controllati di fatto dal Diavolo, che li trasformerà in una sorta di  suoi agenti nel mondo. La vita spirituale ma anche la vita familiare, la cronaca e la storia  diventano quindi una “guerra” dove il successo decisivo arriva quando i “buoni” riescono a liberare dalla “demonizzazione”  attraverso quella che in questo contesto si preferisce chiamare deliverance (“liberazione”) piuttosto che esorcismo.
Tutti frammenti di religiosità e di teologie che in un contesto in un contesto di palese ignoranza e forse di disagio psichico potrebbero essere stati i presupposti per il consumarsi di questa indicibile tragedia maturata tra le mura domestiche.
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