E’ finita come Ilary Blasi e Francesco Totti: prima smentite di separazione, poi divorzio reale tra accuse reciproche di tradimenti “ha iniziato lui” “no ha iniziato lei”, e infine le liti per i soldi “ti sei presa i rolex” “sono miei”. E nel divorzio più vip del Paese le due tifoserie scatenate tra chi tifa per il Pupone e chi per la showgirl.
COME ILARY E TOTTI
Il divorzio politico tra Dafne Musolino e Cateno De Luca si sta prendendo la scena nazionale per il post addio, tra attacchi social che vedono contrapposte le tifoserie, frecciate sui soldi, comunicati stampa a valanga di solidarietà (da entrambe le parti).
HO VISTO LEI CHE BACIA LUI
De Luca, dopo la prima reazione da sposo abbandonato sull’altare in stile Giulio Cesare “Tu quoque Dafne”, (QUI) smaltita l’ira ha passato le successive 24 ore ad attaccare l’ormai ex e l’odiato Renzi. Così fioccano le parole “puttana politica”, “ti ho presa che avevi 280 voti e ti ho fatta diventare senatrice”, Renzi è un rapitore che usa le donne e Musolino da un paio di mesi non dà a Sud chiama Nord i duemila euro al mese che gli deve come da accordi “prematrimoniali”. Un pò come nel tormentone dell’estate “ho visto lei che bacia lui che bacia lei che bacia me” chi ha iniziato a tradire con chi e perchè. E con amici e parenti che si dividono e alcuni gettano pure benzina sul fuoco. Insomma, come nelle più banali delle guerre dei Rose’s l’amore lascia spazio a questioni più venali, legate ai “piccioli”. Se il leader tradito non si risparmia nelle dirette e quelle parole alla Battiato le ripete più e più volte (attribuendole ad un comportamento di Renzi ma dicendole chiaramente) dall’altra parte, Italia Viva che ha accolto a braccia aperte la senatrice che consentirà l’apertura del gruppo a Palazzo Madama (QUI) si alzano le barricate a difesa “Cateno come sempre è sessista” ed anche da altri partiti arrivano gli attestati di solidarietà (e anche qualche preannuncio di querela).
“CATENO SESSISTA”
Del resto De Luca non è nuovo né ad accuse di sessismo (ne sa qualcosa Matilde Siracusano QUI) né a frasi di stampo maschilista che lo hanno portato alla ribalta, come quando a Myrta Merlino su La7, ad aprile, a proposito dei primi contatti di Renzi con Musolino disse: “Dafne non risponde al telefono senza il mio permesso” QUI
CATENO: SONO IO LA VITTIMA
Ma come in ogni divorzio tumultuoso che si rispetti ecco che la solidarietà arriva da entrambe le parti, con Cateno indignato che dice “come, io sono il tradito e da vittima divento carnefice?”. E giù comunicati stampa e valanghe di post di deluchiani (e deluchiane) di ogni ordine e grado a difesa del leader che “puttana politica” lo ha detto ma in realtà voleva fare l’esegesi del pensiero di Renzi.
DAFNE TI RICORDI?
In tutto ciò c’è chi ricorda a Dafne che quando era dall’altra parte non ha mai detto una parola quando a finire nel mirino era un’altra donna e la senatrice che in sintesi dice: finalmente ora sono libera fuori da un partito nel quale non c’è spazio per il confronto. “Troppo tardi replicano gli altri“, grazie a Cateno seri arrivata in alto e ora lo abbandoni e ti porti il “malloppo” dell’indennità (stiamo provando a sintetizzare la valanga di dichiarazioni sparse). C’è di più, visto che, come dice Cateno “Dafne e tutti gli altri dal primo all’ultimo li ho inventati io” se Dafne Musolino davvero vuol lavorare per il territorio allora si candidi alle Europee contro Cateno De Luca se ha coraggio.
ALLA FESTA DELL’AMICIZIA
C’è da dire che così come quella tra Blasi e Totti è una telenovela che durerà per tutto il 2024 anche questa è destinata a non concludersi a breve termine. Anche perché ieri Dafne Musolino è stata nel cuore delle trincee nemiche con tanto di selfie con Maria Elena Boschi: la Festa dell’amicizia rispolverata dopo 30 anni da Totò Cuffaro, e che sta vedendo insieme esponenti di schieramenti di centrodestra e centrosinistra. A Ribera si prova a parlare nuovamente di centro con grande gioia di Renzi per il quale il “ratto delle Sabine”, è solo l’inizio.
Dafne Musolino finita al centro di commenti poco piacevoli sui social preannuncia querele (e c’è da giurarci non solo nei confronti di leoni da tastiera anonimi e profili fake).
Preannuncia querele così come ha fatto lo stesso Renzi. E intanto scrive: “Il tempo è galantuomo, ti fornisce le risposte oppure fa in modo che non ti interessi più nemmeno averle. Nel mio caso il tempo mi è servito a comprendere che questo modo aggressivo, umiliante, coercitivo e dittatoriale di gestire un partito non mi appartenevano, non mi sono mai appartenuti. E dopo ieri quel galantuomo del tempo mi ha anche fornito la più chiara delle risposte sulla prima domanda che ogni persona dovrebbe fare a se stesso: cosa sono disposto a fare per difendere la mia dignità e la mia libertà di pensiero? Io la mia risposta l’ho data. Ci sarà tempo per spiegare i retroscena e raccontare quello che voglio continuare a fare, ma una cosa la voglio dire stamattina, prima che i cani si sveglino: non c’è crescita dove non è ammesso il confronto, dove l’avversario politico diventa il nemico da distruggere, dove la donna viene sempre dipinta come la meretrice di turno. Oggi mi rigenero partecipando ad un evento politico di grande respiro e di rinnovata voglia di fare una politica costruttiva e concreta. Faccio politica senza insultare gli altri ma con la forza delle mie idee. Sono pronta a discutere con tutti ma non sarò mai sottoposta a nessuno. Io sono libera, io sono VIVA!