Roberto Lagalla sarà della partita nella corsa a sindaco di Palermo che si terrà nel 2027. L’attuale primo cittadino ha confermato quest’intenzione in un’intervista rilasciata ai microfoni de ilSicilia.it, sottolineando il gradimento della sua scelta da parte della coalizione di centrodestra. Una città, quella governata dall’ex Rettore, che è cambiata molto in questi tre anni. Anche se l’esponente di Grande Sicilia riconosce che si tratta di un cammino ancora lungo e che non si concluderà in questo mandato. Fra i temi trattati nel colloquio tenuto ieri a Palazzo Palagonia figurano una pluralità di argomenti: dalla sicurezza ai servizi per il cittadino, dalle infrastrutture all’impatto dei cantieri in città. Non sono mancati gli spunti politici, in particolare riferiti al ruolo di Grande Sicilia negli equilibri della coalizione e alle richieste di un maggiore peso da parte della Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro.
L’intervista a Roberto Lagalla
Sindaco, nei giorni scorsi ha riferito in Consiglio Comunale sul tema “sicurezza”. Le opposizioni l’hanno attaccata, dichiarando in aula che lei “non vive la città”. Come risponde?
Le tre cose a cui guardano principalmente i palermitani sono rifiuti, strade e traffico. Sotto questo aspetto sembrano esserci ancora cose da migliorare..
“Abbiamo fatto quanto possibile, cominciando a operare a marzo 2024. Prima, abbiamo dovuto rimettere a posto i conti di un Comune che non aveva i soldi per potare una foglia. Altro che discutere su dove fare prima o dopo il diserbo. Abbiamo immesso nel circuito le risorse necessario. E’ chiaro che ci vuole tempo. Molti segnali sono arrivati, a partire dalla posa del nuovo asfalto sui principali assi stradali. A breve partiranno altri nove cantieri in città. Abbiamo un accordo quadro destinato alla rigenerazione vegetale, quindi potature degli alberi e riqualificazione delle aree verdi. Abbiamo adesso la possibilità agire sui marciapiedi delle varie Circoscrizioni. Siamo intervenuti sia sulla prevenzione degli incendi che sulla prevenzione idrogeologica. Mi auguro che alla fine di questo mandato le realtà costruite da questa Amministrazione possano essere ancora più evidenti”.
L’altro grande tema riguarda le infrastrutture. Qual è la visione di Palermo?

“Nel 2027 sarà una città ancora in cammino, che avrà iniziato un percorso e che non lo avrà finito. Perciò chiediamo la fiducia nella prosecuzione di questo percorso. Contiamo, entro il 2027, di completare il raddoppio del ponte Corleone; la messa in sicurezza del ponte Oreto, l’apertura degli svincoli di Brancaccio, sicuramente quello lato mare; l’avvio dei lavori e la progettazione della nuova Fiera del Mediterraneo; la presentazione in Consiglio Comunale della norma restituita dalla Regione per la migliore utilizzazione commerciale degli spazi di via Roma; il completamento dei lavori di manutenzione su numerosi assi stradali e sul verde urbano. Speriamo di consegnare ai palermitani nuove strutture, come il completamento della parte inferiore dell’anello ferroviario e il restyling del nuovo waterfront e il relativo assetto di via Francesco Crispi. Il tutto attraverso la sinergia con l’Autorità Portuale”.
Parlando di politica, lei ha recentemente contribuito alla fondazione di “Grande Sicilia”, soggetto politico in cui sono confluiti Gianfranco Miccichè e l’MpA di Raffaele Lombardo. Pensa che questo cambiamento le abbia fatto perdere la sua terzietà civica di inizio mandato?
“Non ha modificato nessun assetto in Consiglio Comunale. C’è un soggetto politico che vuole traguardare le prossime scadenze elettorali, sia al Comune che alla Regione. Non vi è da parte degli alleati di coalizione alcun tipo di disagio, di sofferenza o di reattività in questa direzione. Semmai c’è stato qualche momento di scollatura in Consiglio Comunale. Mi pare che la presenza compatta sul dialogo della sicurezza che l’avvio di un percorso che ci auguriamo che prima di settembre ci porti all’approvazione del rendiconto certamente impegnerà Sala Martorana in maniera più opportuna”.
In un’intervista rilasciata al nostro giornale, il presidente della DC Totò Cuffaro ha dichiarato che la sua maggioranza si regge sulla Democrazia Cristiana e che, a suo giudizio, la DC non ha avuto riconosciuto adeguatamente il suo peso. Che ne pensa?

“C’è stato un patto di coalizione da inizio consiliatura che vale anche alla Regione, ovvero mantenere nel corso della consiliatura gli equilibri e i rapporti fotografati ad inizio di legislatura. Se ad ogni variazione di composizione in Consiglio Comunale si dovesse riorganizzare la squadra di Governo, ci sarebbe troppa instabilità che tra l’altro, per interessi individuali o di gruppo, potrebbe essere devastante. Totò Cuffaro è politico di grande esperienza. Conosce bene questi argomenti. Deve anche tenere buona la sua audience“.
Passaggio finale sul futuro. Sindaco Lagalla, conferma di volersi ricandidare nel 2027?
“Assolutamente si. Questo è il mio intendimento e, per quanto ho potuto percepire, è l’orientamento della coalizione. Questa città, che i palermitani lo ricordino o meno, quando questa Amministrazione ha iniziato il proprio lavoro non aveva la possibilità di fare spesa, aveva 1500 morti da seppellire, non si asfaltava una strada da decenni, non si potava un albero da decenni e non si era mai provveduto a riorganizzare il quadro burocratico. Ci siamo messi a lavorare. Siamo intervenuti sulle prime grandi fatiche, ovvero finanza e cimitero. La gente non sempre lo percepisce. Ha premura. La stessa non si era mai manifestata in passato. Forse ci si era abituati ad una condizione di inazione che, quando si mette in moto la macchina, viene dimenticata e ciascuno pretende che le cose si facciano con la bacchetta magica. E’ impossibile. Nessuno ha questa capacità“.