Nel gioco delle scatole cinesi del centro sinistra in vista delle prossime elezioni regionali, Roberto Lagalla, leader di #IdeaSicilia e candidato del suo movimento civico a Palazzo d’Orleans, non ha ancora perso le speranze di poter essere una risorsa presa in considerazione da parte del Pd.
Per certi aspetti forse manca “l’ambasciator cortese” che s’intesti la mediazione tra Orlando, il Pd e la coalizione, ma nessuna pregiudiziale nei suoi confronti e neanche una specifica ostilità è arrivata all’ex rettore di Palermo da parte dei Dem.
La strada è complicata e resa carica di ostacoli dai fuochi incrociati che nel centro sinistra, hanno colpito finora D’Alia, gradito a Raciti, ma non a Cardinale e Orlando e isolato le potenziali candidature degli alfaniani, La Via e Misuraca, neutralizzate dai mal di pancia di Mdp e Sinistra italiana che oggi tornano a incontrarsi con Orlando.
E mentre si prova a trovare la soluzione al ’campo largo’ voluto da Raciti, Lagalla va per la sua strada, ma non rinuncia a commentare: «Mi sto concentrando sui quattro punti fondamentali del mio programma, che sono aiuto e sostegno concreto ai giovani, infrastrutturazione della Sicilia, lotta alle nuove povertà, e valorizzazione delle risorse endogene del territorio. Credo che la gente abbia voglia di ascoltare proposte concrete e discorsi che siano in grado di intercettare soluzioni».
La porta non è chiusa, come lui stesso conferma: «Se ci sono forze che mi dimostrano di accettare queste premesse e mi fanno vedere come lo vogliono fare e con chi lo vogliono fare, sono disposto anche a entrare in coalizione, in caso contrario correrò da solo. Certo non posso accettare le candidature tirate fuori dal cappello solo per contrapposizione».
Non va a caccia di sponsor ed è disposto a correre anche da solo: «Ho trovato la gente disorientata e confusa nei territori che ho girato. La chiarezza delle proposte politiche in occasione di elezioni importanti come queste è una delle basi essenziali dei ragionamenti della politica. Invece ci si perde tra polemiche e giochi di alleanze»
Lagalla non intende entrare nel merito dell’ipotesi Micari, possibile candidato del centro sinistra, portata avanti da Leoluca Orlando. Il ‘derby dei rettori’, a lui che di Micari è stato il predecessore all’Università di Palermo, non lo appassiona, ma comunque aggiunge: «Le persone comuni non comprendono i giochi della politica, le candidature dell’ultimo minuto e quelle che vengono portate avanti estemporaneamente».
Secondo alcuni peraltro l’ipotesi Micari non sarebbe del tutto immune da rischio di incandidabilità. Gli atenei del resto ricevono a vario titolo risorse e contributi da parte dell’amministrazione regionale.
Ma Lagalla va oltre questi discorsi: «Quello che io ho percepito prima di questa breve pausa di Ferragosto, è la disponibilità della gente all’ascolto. Non tutto è antipolitica. Non è vero che le persone abbiano perso la speranza. A molti fa comodo pensarlo. Ma non è così».