Sono circa 300 i migranti che hanno lasciato l’hotspot di Lampedusa, dove all’alba c’erano 369 ospiti, e sono stati imbarcati alla volta di Porto Empedocle(Ag).
Il trasferimento, disposto dalla prefettura di Agrigento d’intesa con il Viminale, questa volta non viene effettuato con uno dei traghetti di linea che collegano Porto Empedocle con le isole Pelagie, ma con una nave appositamente noleggiata per effettuare i trasferimenti dei migranti verso la terraferma ed
evitare che la struttura di primissima accoglienza si saturi.
E’ da metà aprile, poco dopo che il prefetto Valerio Valenti è stato nominato commissario per l’emergenza immigrazione, che si parla di collegamenti marittimi supplementari per garantire il trasferimento stimato di almeno 400 migranti al giorno da Lampedusa verso Porto Empedocle o Pozzallo, cioè 2800 a settimana. Da stamani, con l’imbarco di 300 ospiti dell’hotspot di contrada Imbriacola, il collegamento- che prevede un totale di di 2.800 persone a settimana, con un onere complessivo di 8.820.000 euro per il 2023 – è diventato realtà.
Invece sono 79 i migranti sbarcati, con due diversi barchini entrambi salpati da Sfax, a Lampedusa. Sul primo c’erano 40 (1 donna) persone originarie di Costa d’Avorio, Burkina Faso, Mali, Gambia e Senegal. Sul secondo, erano invece in 39 (5 donne e 4 minori non accompagnati) in fuga da Camerun, Ghana, Guinea, Liberia, Togo e Benin. A bloccare i due natanti è stata una motovedetta della Guardia di finanza. Tutti sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola
“Per assicurare adeguati livelli di accoglienza negli hotspot – era stato infatti scritto nell’emendamento al decreto migranti proposto dal Governo e depositato al Senato lo scorso 13 aprile – il ministero dell’Interno è autorizzato a stipulare contratti con aziende di trasporto marittimo, in deroga alle norme sui contratti pubblici”.
L’obiettivo del governo – ribadito dal prefetto Valerio Valenti durante la conferenza stampa tenuta all’hotspot di Lampedusa per fare un primo punto della gestione della struttura affidata dal primo giugno alla Croce Rossa italiana – è quello di tenere i migranti sbarcati a Lampedusa per pochissimo tempo, non oltre i 5, 6 giorni di permanenza.
“Nelle ultime due settimane abbiamo constatato – aveva spiegato il prefetto di Agrigento Filippo Romano – come la permanenza sia stata limitata a 24 ore. Anche con punte di 800 persone arrivate in due giorni, siamo riusciti a favorire il deflusso verso la terraferma. L’interesse delle persone che arrivano qua non è venire a Lampedusa, ma quello di passare, il più in fretta possibile, verso il Continente”. Motivo per il quale è stata potenziata la rete delle navi per i trasferimenti, ma si stanno potenziando anche le strutture d’accoglienza in Sicilia e in Calabria affinché il “travaso – ha detto Romano – sia più celere possibile”.