Il volto pulito del Pd non inseguirà la politica delle poltrone. Nonostante le ospitate fisse nei salotti televisivi di Gazebo (Rai3) e la mission in tour alla corte dell’ex presidente statunitense Barack Obama, il primo cittadino di Lampedusa, Giusi Nicolini respinge al mittente le ipotesi di candidature veleggiate negli ultimi mesi. Il suo nome è associato alla difesa dell’ambiente e dei diritti umani, con particolare riferimento ai fenomeni migratori. Da Bruxelles a Roma l’idea è univoca ma tra le stanze del potere siciliano in molti sussurrano di una sua candidatura che lei respinge al mittente: “Non mi candiderò alla presidenza della Regione”.
Ma non solo. “Dopo quasi 5 anni di governo – dice la Nicolini – vorrei ricandidarmi a Lampedusa per concludere il mio lavoro“. La mission non sarà semplice. Attualmente il primo cittadino non gode di un ampia maggioranza e adesso l’attenzione è alla mozione congressuale che porterà il Pd al voto per le primarie del 30 aprile. “Dopo l’annuncio della scissione ho deciso che valeva la pena diventare una donna del Pd – ha detto a margine di un incontro con la stampa sull’installazione di una rete canalizzata per il gpl sull’isola – penso che ci sia da lavorare tantissimo per riformare un centrosinistra forte, unito, coeso e che sia vicino alle persone e ai bisogni del nostro parse. Il rischio dei populismi è forte anche da noi“. Sulle mozioni attualmente in discussione: “Sicuramente la guerra contro un uomo solo mi sembra una guerra stupida, sbagliata e fraticida” e a domanda specifica precisa che “sosterrà la mozione di Martina” (attuale ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali), che supporta l’ex premier Matteo Renzi.