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La dichiarazione

L’Ars dice stop all’abuso di smartphone, Gilistro (M5S): “Un voto unanime per il futuro dei nostri bambini” CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 12 Febbraio 2025

“Sono profondamente grato all’Ars, a questo Parlamento, per avermi dato l’opportunità di rimanere fedele, ancora una volta, non solo professionalmente, ma anche politicamente, al Giuramento d’Ippocrate”. A dichiararlo è Carlo Gilistro, deputato del Movimento 5 Stelle, dopo il sì definitivo alla legge voto che mira a vietare i telefonini e le apparecchiature digitali ai bambini fino a cinque anni e a limitarne fortemente l’utilizzo nella seconda e terza infanzia e in età adolescenziale, con ben quarantasette voti favorevoli, zero astenuti, nessun voto contro. 

La legge

“Tutto l’articolato – prosegue il primo firmatario della legge – era stato approvato due settimane fa, rendendo una formalità, o quasi, il voto finale, che comunque è arrivato senza un solo voto contrario, cosa che dimostra che la gravità del problema è stata ben compresa da tutti e ci fa ben sperare che a Roma la legge prosegua il suo cammino per diventare legge dello Stato. Il sì dell’Ars è comunque un segnale fortissimo, che arriva dal Parlamento della regione più grande d’Italia. E non può non essere tenuto nella dovuta considerazione, visto anche che Roma sta muovendosi in questa direzione, considerando che il ministro Valditara, giustamente, ha annunciato il divieto degli smartphone a scuola”.

La legge prevede il divieto dell’utilizzo dei dispositivi funzionanti tramite onde a radiofrequenza e dei videogame nei primi cinque anni di vita e un uso limitato dai sei anni in su e, comunque, sotto la supervisione di un adulto. Il divieto di utilizzo delle apparecchiature elettroniche è previsto anche per gli alunni all’interno delle scuole medie e superiori durante le ore didattiche. La norma prevede inoltre, da parte della presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione, la promozione e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e informazione rivolte a insegnanti e genitori, “finalizzate alla corretta informazione sui possibili danni causati alla salute psicofisica del bambino derivanti dall’uso smodato o distorto delle apparecchiature digitali”. Per le violazioni sono previste sanzioni da 150 a 500 euro.

Dal babysitter digitale alle ludopatie

“Sappiamo bene che un divieto del genere non sarà semplice da far rispettare e da sanzionare. Ma il punto centrale non è solo la punizione: è la consapevolezza. Questa problematica del babysitting digitale nasce dal fatto che, per troppo tempo, i genitori non sono stati pienamente informati. Tuttavia, grazie al prezioso lavoro di voi giornalisti e del mondo dell’editoria, oggi le famiglie sono molto più attente – spiega il pediatra grillino -. E cosa significa questo? Significa che, una volta conosciuti i rischi legati all’uso dei dispositivi digitali, i genitori devono farsi carico della loro responsabilità. Perché è ormai chiaro: questi strumenti possono provocare danni gravissimi, talvolta irreversibili, nei nostri ragazzi”.

“Non parliamo solo di dipendenza. Ludopatia, ansia, crisi di panico, scoppi di rabbia improvvisa, disturbi del sonno, alterazioni dell’umore, ritardo nello sviluppo del linguaggio, tachicardia, isolamento sociale. Sono conseguenze reali, sempre più diffuse. E non dimentichiamo il cyberbullismo, che nei soggetti più fragili può portare a un ritiro sociale totale – il drammatico fenomeno degli hikikomori – fino a casi estremi di suicidio – sottolinea -. Non voglio generare allarmismo, ma i dati parlano chiaro. Il suicidio, insieme agli incidenti stradali, è oggi la prima causa di morte tra gli adolescenti. E proprio perché per gli incidenti stradali è stata introdotta una legge che punisce l’uso del cellulare alla guida, dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che il telefono può essere un intermediario di tragedie – conclude -. Questa è una responsabilità che non possiamo più ignorare”.

 

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