Il jazz continua a vibrare tra le vie di Taormina, e l’assemblea dei soci del 22 novembre 2025 ha sancito ufficialmente l’inizio di una nuova fase per l’associazione Taormina Jazz. Non solo un passaggio di consegne, ma un ampliamento di prospettiva, una consapevolezza nuova della forza dell’associazione e del ruolo sempre più centrale che la musica riveste nel territorio.
La crescita degli ultimi anni è sotto gli occhi di tutti. Il Taormina Jazz Festival 2025, con interpreti di calibro internazionale e un cartellone che ha acceso la città dal Teatro Antico ai luoghi più intimi del centro storico, è stato un successo straordinario. Pubblico, critica e musicisti hanno parlato di un’edizione capace di unire qualità artistica, partecipazione e bellezza: quattro giorni in cui Taormina si è trasformata in una capitale mediterranea del jazz.
Ma il festival non è che il punto più visibile di un movimento che scorre sotterraneamente da anni. L’associazione è cresciuta come comunità, come laboratorio culturale e come rete di passioni condivise. Un percorso costruito passo dopo passo, spesso in silenzio, grazie al contributo di volontari, musicisti, appassionati, partner culturali e istituzioni che hanno creduto in un progetto autentico.
È in questo contesto che nasce il nuovo direttivo. La presidenza passa a Floriana Ippolito, che assume il ruolo con senso di servizio e profonda responsabilità: “Raccolgo questo incarico sapendo di poter contare sulla presenza costante di Nino Scandurra — dichiara — che per anni ha rappresentato l’anima dell’associazione e continuerà a esserlo. Il mio obiettivo non è guidare da sola, ma valorizzare la forza di una squadra che con competenza e passione farà crescere ancora di più la nostra realtà”.
Accanto alla nuova presidente resta infatti Nino Scandurra, creatore e figura storica dell’Associazione che continuerà a offrire visione e sostegno. Salvatore Pennisi e Claudio Russo, già membri del passato direttivo, grandi conoscitori del mondo jazz e della sua evoluzione, rimangono punti di riferimento per le scelte artistiche. Accanto a loro, il contributo appassionato di persone come Massimo Russotti, imprenditore dal pensiero strategico, e quello di soci come Massimo Giorgianni e Marina La Spina, che mettono a disposizione tempo ed energie con un entusiasmo che testimonia quanto il jazz non sia solo musica, ma comunità.
Il nuovo direttivo ha già delineato alcune linee guida che segnano la direzione del futuro: la creazione di un hub siciliano per la musica jazz, una rete tra teatri e realtà culturali dell’isola che possa amplificare la portata del festival e delle attività annuali; e una particolare attenzione ai giovani, con progetti nelle scuole del territorio per avvicinare studenti e studentesse al linguaggio del jazz, all’improvvisazione, alla libertà creativa che lo caratterizza.
Tutti progetti oggi in fase di progettazione, ma con una visione chiara: trasformare Taormina da palcoscenico prestigioso a centro propulsore di una rete regionale che faccia del jazz un ponte tra generazioni, territori e culture.
In questo percorso, la vera protagonista resta sempre lei: la musica. Il jazz come stile di vita, come forma d’arte che unisce e sorprende, come patrimonio da custodire e condividere. Da Taormina alla Sicilia, il nuovo direttivo è già al lavoro perché questa storia continui a crescere e a risuonare sempre più lontano.




