Tarda ad arrivare la conclusione positiva di una vertenza ormai storica, quella dei lavoratori Almaviva. In Sicilia sono 400 gli operatori che rischiano il licenziamento collettivo, in cassa integrazione straordinaria a zero ore dal 1° gennaio scorso.
Molti di loro sono ex operatori del numero verde di pubblica utilità “1500” attivato il 27 gennaio 2020 dal ministero della Salute per rispondere ai dubbi della cittadinanza sull’emergenza Covid-19. Abbandonata la prospettiva di riapertura del servizio 1500 e declassati a vertenza regionale, si concretizza sempre di più la certezza del licenziamento allo scadere dell’ammortizzatore sociale, previsto per il 30 settembre 2024.
Lo hanno spiegato i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom nel corso di una conferenza stampa a Palermo per analizzare gli aspetti della vertenza.
A distanza di 5 mesi dalla sottoscrizione dell’accordo al ministero delle Imprese e del Made in Italy del 19 dicembre 2023, finalizzato al ricollocamento delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ex colosso dei Call Center Almaviva, non si è ancora prodotto alcun risultato concreto. Tanti incontri di verifica al Ministero delle Imprese e alla Regione Siciliana, previsti dall’accordo, tante analisi di mercato e ipotesi di soluzioni, ma al momento – affermano le organizzazioni sindacali – nessun percorso di riqualificazione, attraverso un reinserimento in altre realtà imprenditoriali, è stato messo in campo per sostenere i livelli occupazionali.