Sono ancora nel limbo i 146 lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia, Ciem, Cerisdi, Lavoro Sicilia. Come previsto per legge dovrebbero entrare nell’Albo unico della società partecipata Sas (Società servizi ausiliari Sicilia), in attesa di essere ricollocati, ma la loro attesa si protrae inspiegabilmente.
Questa è la situazione che è stata rappresentata oggi dalle organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fabi) audite dalla V^ Commissione Lavoro dell’ARS – Cultura, Formazione, Lavoro, presieduta da Marcello Greco. I sindacati hanno posto in evidenza come, nonostante nel corso del 2016 il Parlamento abbia approvato una serie di norme volte a tutelare i lavoratori e abbia dato una copertura finanziaria, ancora i lavoratori non siano stati ricollocati nella Sas.
All’audizione erano invitati il vicepresidente della Regione Mariella Lo Bello, il ragioniere generale della Regione Sammartano, Grazia Terranova dirigente dell’ufficio speciale per le liquidazioni, Filippo Nasca dirigente del servizio partecipazioni e liquidazioni, in rappresentanza dell’Assessorato all’Economia. Gli scranni del governo, però, hanno sottolineato le parti sociali, sono rimasti “incomprensibilmente vuoti”.
I sindacati hanno anche rammentato che lo scorso 19 dicembre l’Ufficio legislativo e legale della presidenza della Regione ha dato parere favorevole alla ricollocazione dei lavoratori nella Sas e che l’assemblea dei soci della stessa Società, lo scorso 22 dicembre, ha a approvato il PEA – Piano Economico Annnuale 2017, il POS – Piano Operativo Strategico 2017/2019, nonché il piano dei Servizi e del Personale che prevedono l’assorbimento di tutti i lavoratori presenti nell’Albo.
“Fino ad oggi – dichiarano i sindacati – a nulla sono valse le rassicurazioni fornite dall’Assessore Baccei nella precedente audizione dello scorso 25 ottobre, presso la stessa Commissione lavoro, in cui si ipotizzava una soluzione della vicenda in tempi brevi e l’impianto normativo approvato negli anni dal Parlamento Siciliano (dall’art. 20 della LR 11/2010, all’art.64 della LR 21/2014, l’art.11 LR20/2016 e infine l’ art. 62 della LR 3/2016) è rimasto lettera morta”.
Nel pomeriggio di ieri i sindacati sono stati ricevuti dal Presidente Crocetta al quale si sono appellati “per una risoluzione della vicenda in tempi rapidi e per non mortificare la volontà del Parlamento, che si è espresso con chiarezza sulla volontà di tutelare una platea di lavoratori altamente qualificati che potrà continuare – questo è il loro auspicio – a dare il proprio contributo professionale per lo sviluppo della Sicilia, ma in vesti diverse”.