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di Fabiana Mascolino e Pietro Minardi

Lavori allo stadio Renzo Barbera tra presente e futuro: per adeguare l’impianto serviranno tempo e risorse

sabato 7 Settembre 2024

Roma non si è costruita in un giorno. E così sarà anche per la ristrutturazione dello stadio Renzo Barbera di Palermo. “Panem et circenses” esclamava il poeta latino Giovenale. Parafrasando, la gente ha bisogno di pane (o per meglio dire di lavoro) e divertimento. Come è risaputo, nel nostro Bel Paese il calcio è lo sport nazionale per distacco. Il gioco di luci nel prepartita di Palermo-Cosenza, reso possibile grazie all’installazione del nuovo impianto di illuminazione, ha allietato gli occhi dei tifosi rosanero.

Gli stessi però, soprattutto quelli di chi hanno visto la partita dalle curve dell’impianto di viale del Fante, si sono presto posati sulle strutture fatiscenti, come ad esempio i bagni. Eppure, di lavori all’interno del tempio del calcio palermitano se ne sono fatti parecchi. A cominciare da quelli iniziati due anni fa, che hanno comportato una spesa di circa un milione di euro, per passare poi a quelli in corso di realizzazione in queste difficili settimane estive. Ma tutto ciò non basterà. Per sanare decenni di incuria e di mancata manutenzione serviranno maggiori investimenti distribuiti negli anni. Insomma, senza pianificazione, si potrà fare davvero poca strada.

Comune e Palermo calcio: al momento si parlano due lingue diverse

Partiamo dal presente. Allo stadio Renzo Barbera sono in corso una serie di lavori ingenti. Opere che non erano più procrastinabili e che il Palermo calcio ha dovuto finanziare anticipando soldi propri, per far fronte alle richieste della prefettura e degli organi federali. Costo dell’operazione previsto di circa 3,5 milioni di euro. Risorse a cui vanno aggiunte quelle relative agli extra, come ad esempio le aree hospitality (o skybox che dir si voglia). Sul fronte del Comune di Palermo, ente a cui va l’onere di simili interventi, gli uffici hanno trovato i soldi necessari alle opere in oggetto fra le pieghe dell’avanzo vincolato, ovvero una sorta di tesoretto venuto fuori dalle economie di quest’ultimo anno, ufficializzate nell’ultimo bilancio consolidato approvato a fine agosto.

Della questione, fino ad oggi, si è occupata l’area del Patrimonio. Settore dell’Amministrazione Comunale sotto il diretto controllo del sindaco Roberto Lagalla. Ma proprio dalla nuova bozza relativa all’avanzo vincolato è venuto fuori che l’investimento sopracitato è stato spostato all’interno dell’area dei Lavori Pubblici. Fatto che potrebbe evidenziare la volontà del primo cittadino di affidare questo dedicato fascicolo nelle mani del suo fedelissimo principale, ovvero Totò Orlando.

E’ chiaro che ciò non basterà. Come dichiarò lo scorso anno l’ex assessore allo Sport Sabrina Figuccia, lo stadio Renzo Barbera “è un cadavere che resuscitiamo ogni giorno“. Parole pronunciate al tramonto del fallimento conseguito con la Figc per inserire l’impianto palermitano fra quelli che ospiteranno gli Europei del 2032. C’è tanto lavoro da fare. Già a fine stagione, infatti, serviranno circa 2,5 milioni di euro per far fronte agli adeguamenti necessari al collaudo dello stadio. In tutto questo marasma, c’è poi il tema legato al rinnovo della convenzione e all’adeguamento del canone che il Palermo calcio dovrebbe versare nelle casse di Palazzo delle Aquile. Un tema sul quale è venuto fuori un concetto già visto in occasione dei lavori, ovvero che il Comune e la società rosanero sembrano parlare lingue diverse.

L’odissea dei bagni

L’esordio casalingo della squadra allenata da Alessio Dionisi contro il Cosenza ha dimostrato come l’impianto sia ancora un cantiere a cielo aperto. Se da un lato i tifosi sono stati ammaliati dai nuovi giochi di luci, dall’altro sono rimasti delusi nel constatare il degrado dei servizi sanitari soprattutto nei settori più “popolari”, ovvero in curva nord e in curva sud.  Sistemare i bagni in tribuna è stato più “semplice“. Quest’ultimi, infatti, sono stati completamente ristrutturati (pareti, infissi, pavimenti e tetti) e saranno consegnati, come dichiarato dalla società, entro il match contro il Cesena, in calendario il 21 settembre.

Bagni Curva Nord, stadio Renzo Barbera, Palermo

La storia è ben diversa per quelli delle curve, dove le condizioni estremamente precarie, come confermato, non permettono di stabilire una data certa e seguiranno un cronoprogramma nei prossimi mesi. A oggi sono stati condotti degli interventi “tampone per ripristinare porte, rubinetti, lavandini e per rimuovere la ruggine. Bagni che prima del match contro i calabresi sono stati protagonisti di una vera e propria corsa contro il tempo, con il club che ha versato diciottomila euro di tasca propria per poter giocare regolarmente e senza intoppi dell’ultimo minuto.

Gli skybox e gli altri “extra”

Il pacchetto di interventi attualmente in corso rappresenta l’insieme di lavori di messa in sicurezza urgenti e indifferibili. Quest’ultimi, secondo la convenzione sottoscritta nel 2020, dovrebbero essere a carico del Comune. Ma è il Palermo calcio che, in questo momento, ci sta mettendo le risorse necessarie. Ciò con la prospettiva di rientrare dell’investimento una volta che a Palazzo Comitini verrà approvata la lista degli interventi finanziati con l’avanzo vincolato. Intanto però vengono fuori alcune novità. La cifra prevista per far fronte ai lavori si attesterebbe al di sopra dei già decantati 3,5 milioni di euro, avvicinandosi più verso la soglia dei 4 milioni di euro.

Futuro Skybox, stadio Renzo Barbera, Palermo

La società ha inoltre confermato delle spese extra, totalmente a suo carico, per delle cosiddette “migliorie“. Di cosa parliamo? Due sono state già sfoggiate, ovvero i nuovi led e lo spettacolo delle luci. Altre sono ancora “work in progress“, come gli otto skybox in costruzione, a cui è destinato un costo complessivo di 800.000 euro. Le imprese di costruzioni impiegate sono due e verranno consegnati entro fine settembre.

La società ha tenuto a precisare la natura degli skybox: nascono con l’ottica, in accordo con l’ente comunale, di far avvalere il club di forme di ricavo per trarne profitti da poter successivamente investire per migliorare lo stadio. Una precisione figlia dell’ultima delle polemiche che era nata fra i corridoi del Consiglio Comunale secondo la quale il City sarebbe pronto ad affittare gli skybox a privati per una cifra intorno ai quattrocentomila euro, lasciando il Comune a secco e senza un euro di entrate. Per la società si tratta di una propria scelta legittima e sottolinea come in realtà il Comune non l’abbia nemmeno richiesto.

Una polemica tira l’altra: i biglietti di rappresentanza

La polemica sugli skybox è solo l’ultima di una lunga serie di perplessità nate fra i corridoi della politica. Il pre-partita contro il Cosenza aveva lasciato dietro di sé dei malumori tra i consiglieri comunali ed alcuni esponenti dell’Amministrazione. La colpa è tutta riconducibile ai biglietti di rappresentanza. Il club di viale del Fante ha chiarito che la dotazione dei biglietti di quest’anno è rimasta invariata rispetto a quella della stagione 2023-24, quaranta in tribuna e circa sei-otto in autorità, e che le disposizioni adottate sono nate semplicemente per evitare abusi. Modello che tra l’altro ha incluso l’Ussi, la Figc, l’ordine di vigilanza e altre rappresentanze che disponevano del privilegio esattamente come i consiglieri.

Il collaudo e il progetto per i disabili

Provare a tenere in piedi il Renzo Barbera, tra degrado e il macchinoso motore burocratico, si è rivelata una sfida più ardua del previsto: infiltrazioni d’acqua, come quelle nel tunnel che collega il campo agli spogliatoi o quelle all’interno della tribuna stampa, dentro la quale è tornato a piovere nonostante gli interventi con fondi regionali prima di Italia-Macedonia; i seggiolini spaccati dai tifosi che solo quest’anno sono costati 21.000 euro di riparazione; i circa 5.000 euro da destinare al termine di quasi ogni partita per danni causati nei bagni dai tifosi incivili, capaci di strappare via anche le nuove targhettine. Tanti piccoli tasselli che messi insieme hanno costretto il rinvio di altri progetti per arricchire e migliorare l’impianto della Favorita. 

Tra i pensieri del City Group ci sarebbe, infatti, anche quello di rendere più dolce e comoda la visione delle gare ai diversamente abili. L’idea sarebbe quella di realizzare una struttura sopraelevata in tribuna e soprattutto coperta. Un progetto, però, con diversi bastoni tra le ruote. Il primo legato allo spazio ridotto e limitato della tribuna, probabilmente non la soluzione migliore, ma comunque l’unica realmente percorribile; il secondo alla realizzazione, per cui dovrebbero essere rimosse all’incirca tre file del parterre e dunque non possibile col campionato in corso, vista anche la presenza di abbonati.

Cosa riserva il futuro?

Il futuro schiarirà le idee. Sicuramente si tratterebbe di un notevole passo avanti, visto che l’ultimo presunto intervento in favore dei disabili, risalente al 2019, si rivelò un vero e proprio buco nell’acqua. Cinque anni fa, infatti, il Comune aveva dato il via libera alla realizzazione di servizi igienici per diversamente abili, ma al momento del collaudo l’acqua fuoriusciva dal pavimento. A oggi sono nuovi, mai utilizzati, e sfruttati come magazzini. Gli attuali bagni per disabili, finanziati dalla società, sono stati poi attivati circa sei mesi fa.

Per vedere tutto questo bisognerà attendere. La lista della spesa è veramente lunga. Quale esempio? L’impianto idrico non è a norma, così come i gruppi elettrogeni per supportare le torri faro. Tanti sono i soldi che verranno ancora spesi per il Barbera: la società, infatti, ha precisato che entro marzo 2025, data prefissata per il collaudo, sarà circa 5,5 milioni di euro la cifra che servirà alla struttura di viale del Fante. Un lungo tour de force è dunque atteso nei prossimi mesi. Allo stato attuale, nonostante gli sforzi, la casa del Palermo non è nelle condizioni di passare i necessari test di verifica.

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