
“Intere zone risultano da lungo tempo inibite alla fruizione dei residenti – commenta il presidente Schifani – e questo non è solo di grave pregiudizio per l’incolumità delle persone, ma penalizza la vivibilità di molti Comuni. Il nostro impegno è rivolto a recuperare e a riqualificare i centri storici e i lavori di messa in sicurezza permettono di riscoprirne funzionalità e bellezza”.
I primi movimenti franosi in quest’area, che ha la più alta classificazione di rischio e di pericolo, si registrarono negli anni novanta, con danni importanti alle abitazioni, alle reti di servizi e alle infrastrutture, ma anche alle arterie viarie e ai muri che costeggiano la carreggiata della Sp52, unica via di accesso al paese.
L’intervento interessa il sito che si sviluppa in corrispondenza delle pendici occidentali del rilievo di Pizzo Naturo che presenta livelli di pendenza, molto alti. Le infiltrazioni di acqua e la mancanza di una corretta canalizzazione sono tra le principali cause del fenomeno di dissesto, che porta a cedimenti del terreno e all’instabilità generale del versante.