«Non mi sorprende la presenza della trasmissione “Le Iene” a Gela per l’inganno del progetto polo agro-serricolo fotovoltaico che ad oggi ha solo modificato la morfologia di un’intera piana, sottratto terreni e case ai proprietari ed ha contribuito al fallimento di molte piccole e medie imprese stritolate da mancati pagamenti come da fattura presentata». Lo scrive il segretario generale provinciale CGIL Ignazio Giudice.
«È notizia di oggi l’ipotesi di un nuovo investitore. La CGIL, a tutela degli interessi economici del territorio, si chiede: chi ha contattato il nuovo investitore? Ci sono garanzie pubbliche? L’esperienza della tanto decantata, da parte della politica, Radio Marelli è servita a qualcosa? Non intendo creare allarmismo, di certo pretendo una presentazione pubblica ed il massimo della trasparenza nel conoscere la società che deve assumersi la responsabilità di sanare i debiti e garantire la realizzazione del progetto».
«Sono convinto che sarà qualche azienda del Nord Italia e sin da subito chiediamo, tra le garanzie, di privilegiare l’assunzione di manodopera e tecnici locali così vale anche per piccole e medie realtà che hanno subito il danno qualche anno fa e non certo per responsabilità riconducibili chissà a chi se non alla politica che ha permesso l’avvio del cantiere senza le necessarie garanzie, cioè la lettera A della legalità, termine che a Gela ed in Sicilia è stato schifosamente violentato a uso e consumo di carriere personali. Garanzie per il territorio stanco e stremato nel subire passivamente atti di irresponsabilità e inganno che contribuiscono ad esportare l’immagine negativa diffusamente presente da parecchi anni».