Un viaggio in quarant’anni di attività artistica che porta a “Opere scelte 1977-2018“, la mostra dedicata ad Alfonso Leto, uno degli artisti più originali della generazione italiana contemporanea.
La mostra è un progetto della Fondazione Orestiadi, in collaborazione con Fondazione Sant’Elia, a cura di Marco Meneguzzo, docente dell’Accademia di Brera a Milano e autore di un articolato e documentato percorso di studi sugli artisti siciliani del secondo ‘900.
Palazzo Sant’Elia, dunque, fino al 29 aprile ospiterà l’intero alfabeto espressivo di Leto, declinato e composto nell’arco creativo di quarant’anni di attività: disegni, pitture, combine-painting, mezzi extra-artistici, oggettuali e d’uso concettuale che racconteranno la versatilità e la ricchezza di tecniche e mezzi espressivi delle quali la pittura è mezzo d’elezione.
L’indagine nel mondo di Leto, seguita da Meneguzzo, parte da un’inquadratura storica e consegna alle nuove generazioni una visione d’insieme, complessa ed eterogenea, all’interno di un percorso che, anche quando ricorre ad altri mezzi espressivi, resta comunque fedele a se stesso.
Memoria del passato e senso del futuro, per l’artista, tessono la trama di un continuum sempre, vivificato da una tensione a procedere che si rivela un presente ancora gravido di originalità e tensione creativa.
“I codici, ancor più dei linguaggi – ha spiegato il curatore – cambiano abbastanza rapidamente nel corso degli anni, ma lo scopo è sempre lo stesso: la codifica del reale secondo parametri intellegibili. Di fatto, questo è il compito dell’intellettuale, e difatti Leto è prima di tutto un intellettuale, poi un artista, perché dall’arte ha mutuato i suoi codici di riferimento e comunicativi”.
Originario di Santo Stefano di Quisquina, nell’agrigentino, dove vive e lavora, Alfonso Leto viene identificato spesso con l’etichetta di artista eclettico, surrealista, psichedelico.
Definizione che rimanda agli anni Settanta e Sessanta, che lui stesso non rinnega.
La mostra fa parte del grande cartellone di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018.