Collaborazione a tutto campo tra banche e Tribunali per la gestione e lo sviluppo dei beni e delle aziende sequestrate e confiscate, finalizzata soprattutto a meccanismi di prevenzione e salvaguardia del valore economico e occupazionale delle aziende stesse.
E’ il presidente di Abi Sicilia, Salvatore Malandrino, a comunicare l’intesa sottoscritta tra Abi e Salvatore Di Vitale, presidente del Tribunale di Palermo; Raffaele Malizia, presidente della Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo; Daniele Maraffa, presidente del Tribunale di Caltanissetta; Andrea Genna, presidente del Tribunale di Trapani; Enzo Agate, presidente di Sezione del Tribunale di Trapani.
“Tra i presupposti ideali e gli obiettivi programmatici ed operativi dell’accordo – che si pone in linea di continuità con l’analogo protocollo d’intesa già sottoscritto da Abi e gli stessi Tribunali siciliani il 16 dicembre 2015 – l’opportunità di evitare il rapido processo di deterioramento cui sono esposte le aziende sequestrate, con effetti negativi anche sotto il profilo occupazionale“, sottolinea una nota dell’Abi.
“I Tribunali – si legge nel documento – ritengono che sia essenziale, fin dal momento dell’esecuzione del sequestro, avere a disposizione competenze professionali, lavorative e di consulenza da coinvolgere nella gestione del patrimonio acquisito alla procedura con il duplice obiettivo di salvaguardare, laddove possibile, l’unità aziendale e l’occupazione, anche attraverso la creazione di una nuova imprenditorialità caratterizzata da creatività, legalità e sviluppo e ciò anche nella prospettiva di una proposta finale in merito alla destinazione del bene confiscato“.
“Il settore bancario conferma ancora una volta l’impegno nell’attività di contrasto ai fenomeni criminali e nel recupero dell’economicità e trasparenza delle attività imprenditoriali“, conclude la nota dell’Abi.