Stamattina, in IIIª Commissione, nell’ottica della stesura del disegno di legge sulla pesca regionale, atteso da quasi due decenni, sono state ascoltate alcune esponenti dell’Associazione “Donne di Mare” costituita in occasione del Blue Sea Land, con lo scopo di fornire il proprio contributo alla valorizzazione di un settore trainante per la nostra economia.
L’associazione si diversifica per competenze e professionalità, come precisato dallo chef Bonetta Dell’Oglio e Claudia Lo Martire, presidente provinciale dell’associazione marineria d’Italia e d’Europa, per le quali “la difesa delle donne di mare e del nostro patrimonio culturale sono il presupposto per intavolare una discussione. Puntiamo tanto sulla formazione, sia del consumatore che degli addetti ai lavori che trattano l’argomento mare. Non è più pensabile oggi fare cucina e turismo senza la formazione. La cultura va decisamente approfondita”.
Per Paolo Gianguzza, docente di Ecologia Marina presso Università di Palermo, l’adesione all’Associazione donne di mare è nata “perché condivido lo spirito comune della difesa del mare in tutte le sue parti, soprattutto con una maggiore enfasi per quelle che possono essere le attività produttive legate alla pesca e soprattutto a quella artigianale, che è sempre e sarà l’unica sostenibile presente sul nostro pianeta”.
Da Giusi Gerratara, la quale si occupa di cooperazione nel mondo della pesca, una richiesta delegata alla Commissione Attività Produttive: “La salvaguardia del patrimonio culturale di questo comparto e la stagionalità della pesca che è fondamentale per tutelare sia gli stock ittici che i consumatori”.
Tra le associate anche Antonella Donato, già presidente dell’Associazione pescatori feluche delle stretto, la quale ringrazia “il Governo per una norma che intende stabilire dei sistemi di tutela e sponsorizzazione della pesca artigianale che sono poi quelle che, pur apprezzando tutto il comparto ittico, ci identificano”. Un grazie particolare – conclude Donato – perché finalmente iniziamo a dare il giusto merito a una tipologia di pesca selettiva, quella della feluca, che ha caratterizzato culturalmente tutta una riviera sin dai tempi dei greci. Una valenza storica e culturale notevole che con tale normativa sarà valorizzata”.
Di valorizzazione e salvaguardia parla anche Rossana Cannata, membro della Commissione Attività produttive e appartenente al Gruppo parlamentare di Forza Italia, che rivolgendosi alle associate dichiara: “Da donna vi ringrazio per la splendida iniziativa da voi intrapresa. La pesca artigianale è l’anima del settore ittico siciliano. Il comparto della piccola pesca, all’interno del nostro territorio – conclude la Deputata – si diversifica da zona a zona. Tale differenza può essere un duplice vantaggio, sia in termini culturali che turistici, rispetto al mercato nazionale ed estero”.
Convocati anche i rappresentanti della Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee (FIPSAS) e della Federazione italiana operatori pesca sportiva (FIOPS), a tutela di una pratica che giorno per giorno acquista sempre più interesse.
Per il Presidente della III Commissione, Orazio Ragusa, “L’incontro di oggi è stato utile perché coinvolge un aspetto rilevante che si cela dietro al mondo della pesca: quello delle donne e dell’associazionismo sportivo. Si chiude dunque la filiera. L’attenzione che vogliamo dare alla diversificazione dei ruoli e delle attività del comparto ittico caratterizzano il valore aggiunto di una norma attesa da tanto tempo. Per la pesca sportiva, sarà prevista una maggiore tutela senza configgere con quella professionale. Ritengo inoltre che la data del 31 Dicembre del mese corrente sia bastevole per essere inseriti nell’alveo dei pescatori sportivi. In più – conclude il Presidente – è emerso che a tutela del riccio, si possa bandire per almeno 2 anni la pesca. Con l’art. 43, infine, si allargherà la presenza il Consiglio regionale della pesca ad altri rappresentanti della filiera”.