Giovedì 24 gennaio 2019 alle ore 10:00 presso il Senato della Repubblica Italiana – Sala Dell’istituto Di Santa Maria In Aquiro, Piazza Capranica n. 72 Roma – sarà presentato il romanzo autobiografico “Il profumo della speranza” di Paolo La Francesca e la sua Associazione Europea “Hands for Adoptions”, che si occupa di sostenere le famiglie adottiva nella fase post adozione attraverso l’intervento di professionisti.
L’idea nasce da La Francesca (presidente dell’associazione), adottato da una famiglia trapanese che insieme ad altri 4 ragazzi decide di mettere in pratica quella che loro definiscono la loro mission: aiutare le migliaia di famiglie adottive.
Tra i relatori dell’incontro i senatori di Forza Italia, Urania Giulia Papatheu e Lucio Malan; il Prof. Giuseppe Arnone (Presidente Fondazione Italiani in Europa) e Paolo La Francesca e Farhad Bitani (Presidente e vicepres. di Hands for Adoptions). Interverranno inoltre gli altri soci fondatori: Gaspare La Porta, Jyothi Aimino, Livio Donato, Felipe Parisi.
PROGRAMMA
Presentazione dell’Associazione: Hands for Adoptions è un’Associazione Europea no profit che si occuperà di adozioni internazionali sostenendo le famiglie adottive soprattutto nella fase post-adozione attraverso figure esperte nel campo della psicologia, sociologia, assistenza sociale e familiare. Sarà operativa su tutto il territorio nazionale a partire da gennaio 2019, il progetto è il risultato di un idea sviluppata da sei giovani.
Troppo spesso ci si sofferma sui campi assistenziale e giuridico della fase pre-adottiva, con tempi di attesa eccessivamente lunghi, e una volta realizzato il sogno di tante coppie, si lasciano le stesse in balia della sorte; la “mission” di questa associazione è cercare di creare un ponte tra il prima e il dopo.
Un’opportunità di avvicinarci al mondo dell’adozione ci viene offerta da Paolo La Francesca che, con il suo Romanzo breve autobiografico dal titolo “Il Profumo della Speranza – Un viaggio nell’adozione alla ricerca delle proprie radici” (Armando Editore), offre un ritratto dei suoi primi trent’anni di vita trattando il delicato tema dell’adozione nella sua accezione più intima. Paolo La Francesca: “Non perdete mai la speranza, viviamo in una società che ne ha un gran bisogno. Ciò vale per tutte le situazioni emotivamente difficili. Bisogna combattere per i propri sogni.
Paolo La Francesca, presidente di #handsforadoptions, nato a Itamaraju Bahia il 18/07/1986,adottato appena nato da una famiglia Siciliana. Laureato in scienze dei Servizi Giuridici sta ultimando la seconda laurea in Giurisprudenza.
Nel 2009 si arruola nell’esercito dove presta servizio per ben quattro anni, servendo lo Stato e ricoprendo prestigiosi incarichi con grandissimo senso del dovere ed elevato spirito di sacrificio. Presta servizio presso il 6 Reggimento Bersaglieri di Trapani per circa 2 anni, successivamente viene trasferito a Mestre presso il Reggimento Lagunari Serenissima dove effettua un durissimo addestramento prima di realizzare il suo grande sogno e cioè entrare in Polizia dove attualmente svolge servizio.
Nel 2017 ha pubblicato, con Armando Editore, il libro autobiografico “Il profumo della speranza” che ha presentato su tutto il territorio riscuotendo un grande interesse e partecipazione sopratutto nelle scuole superiori diventando esempio per tanti ragazzi.Super appassionato di politica ha svolto un’intensa attività politica in Sicilia, vive tra Trapani e Torino dove attualmente svolge la professione di poliziotto ed è in servizio presso la Questura. Attraverso il suo libro “Il profumo della speranza” vuole portare alla luce quelle che sono “le zone grigie” e le problematiche che si possono riscontrare all’interno di una famiglia adottiva, in modo da utilizzare la propria testimonianza per fornire un contributo e un supporto alle numerose famiglie adottive sparse nel mondo. Si tratta del primo ragazzo adottato che prende coscienza e consapevolezza delle proprie debolezze, le affronta e decide di metterle a disposizione degli altri.
È proprio per questo motivo, dopo la pubblicazione del libro, ha un sogno ricorrente: realizzare un’associazione per le adozioni che metta in primo piano i bisogni, le esigenze, i disagi e le difficoltà che si possono riscontrare nelle famiglie adottive sopratutto nella fase post adozione.
Mettendosi subito al lavoro il destino lo premia fornendogli l’opportunità di conoscere 4 ragazzi che hanno in comune con Paolo tutti la stessa “Mission”: supportare i ragazzi adottati come loro, cercando di saldare e rinforzare il legame adottivo che si costituisce e magari un giorno arrivare ad eliminare la sottile ma profonda differenza sostanziale tra figli adottivi e naturali, e a far si che sia solo una differenza terminologica.
Ed è proprio la conoscenza con i ragazzi che porterà alla costituzione dell’associazione #handsforadoptions.
#ilprofumodellasperanza
L’Italia, con circa 15.000 minori adottati nel quinquennio 2010-2015, rimane ancora il primo Paese europeo per numero di adozioni internazionali e il secondo al mondo dopo gli Stati Uniti, staccando di molti punti la Spagna, terza, e il resto del mondo. Invece, in rapporto alla popolazione residente, l’Italia è la prima al mondo in assoluto.
Questo nonostante in cinque anni il calo sia stato del 46%, ma del resto il trend negativo riguarda un po’ tutto il mondo, in base al rapporto della Commissione Adozioni Internazionali per il biennio 2014-15. Il calo è forse legato da un lato alla crisi economica che ha toccato in pericolare l’Europa e alcuni dei Paesi più sviluppati, dall’altro alla maggiore crescita dei Paesi emergenti. Vi è poi anche una maggiore disponibilità delle tecniche di procreazione assistita. Un altro fra i possibili motivi è il progressivo avanzamento dell’età delle coppie che fanno domanda di adozione. E poi, da sempre, come fattori frenanti riguardo all’idea dell’adozione, e in particolare di quella internazionale e multirazziale, rimangono tabù.
Una opportunità di avvicinarsi a questo mondo ci è offerta da Paolo La Francesca, che con il suo romanzo breve Il profumo della speranza (Armando editore, 2017) offre un affresco autobiografico emozionante dei suoi primi trent’anni di vita. Paolo viene adottato appena nato in Brasile da una famiglia siciliana, il padre è un marittimo e la madre un’insegnante di religione.
Paolo conduce una vita apparentemente normale, piena di amori, delusioni, incertezze, dubbi, speranze, gioie e dolori. Si trova molto bene nella sua famiglia adottiva, sente pienamente di farne parte. Si disinteressa perfino del Brasile e di chi potrebbero essere i suoi genitori naturali – quasi per una forma di vergogna verso i genitori adottivi e per il timore di scoprire un passato dai risvolti oscuri.
A un certo punto della sua vita però inizia ad avvertire sempre più la necessità di andare alla scoperta delle sue origini e così inizia, attraverso quelli che per lui e la sua famiglia sono considerati un tesoro, ossia i documenti dell’adozione, una ricerca della sua madre naturale. Non è la ricerca disperata di chi si sente “senza madre”, ma una fortissima esigenza di scoprire le proprie radici, perché sa che solo così potrà davvero conoscere se stesso.
Allora affronta la sua ricerca con tutti i mezzi possibili, anche i social network come Facebook sembrano venirgli in aiuto, anche se non bastano, e poi grazie a una radio locale brasiliana sembra esserci una svolta nella sua vita, finché un giorno si ritroverà su un volo per il Brasile, in un viaggio pieno di incognite verso quello che potrebbe essere un tesoro inestimabile, che si aggiunge a quello della sua amata famiglia di adozione. Ma la vita stessa è un viaggio, e così pure l’esperienza dell’adozione, per gli adottanti e per l’adottato.
Questa storia è di particolare interesse sia per le famiglie che intendono affrontare un’adozione internazionale sia, soprattutto, per le persone adottate, che spesso hanno remore riguardo alla scoperta delle proprie radici e preferiscono rimanere all’oscuro del proprio vero passato.