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La nota

Liste d’attesa Asp di Agrigento, Pace: “Chiedo all’assessorato alla Salute di verificare i dati in modo rigoroso”

sabato 21 Giugno 2025
Carmelo Pace

La nota del vice Presidente della VI Commissione parlamentare “Salute, servizi sociali e sanitari” e capogruppo della DC all’Ars, onorevole Carmelo Pace, in merito ai dati relativi all’azzeramento delle liste d’attesa diffusi dall’Asp di Agrigento

“I dati sul presunto azzeramento delle liste d’attesa per prestazioni specialistiche ed esami diagnostici diffusi recentemente dall’Asp di Agrigento hanno inevitabilmente sollevato, alla luce dello stato in cui versa la sanità in provincia, perplessità. A farsi portavoce di questa ondata di incredulità e scetticismo collettivo è stato, in particolare, l’on. Cambiano con una lettera aperta indirizzata al direttore dell’Asp dott. Capodieci, il quale con convinzione ha confermato il presunto “primato”. I cittadini che vivono in provincia di Agrigento sanno, più di chiunque altro, che la sanità con cui fanno i conti ogni giorno non solo non è la meraviglia descritta dal dott. Capodieci, ma presenta lacune sia dal punto di vista organizzativo che assistenziale”, dichiara Pace.

Che aggiunge: “La narrativa idilliaca di questi giorni stride in modo netto con una realtà che, invece, certifica l’insoddisfazione dei cittadini al cospetto di un’offerta sanitaria inadeguata. A sostegno di questa tesi non ci sono solo le perplessità degli utenti di fronte all’annuncio dell’azzeramento delle liste, quanto piuttosto i dati ufficiali sulla cosiddetta “mobilità passiva” che testimoniano in modo inequivocabile, al netto dei proclami, come un numero sproporzionato di cittadini della provincia di Agrigento scelgano sistematicamente, in assenza di posti disponibili, di non curarsi da noi optando per strutture fuori provincia e fuori regione. Questa migrazione sanitaria si traduce, nel bilancio dell’ente, con un saldo negativo di ben -82,9 milioni di euro: ecco il numero che l’Asp dovrebbe azzerare con una profonda riorganizzazione”.

“La disponibilità di prestazioni che slitta al 2026, messa nero su bianco per ultimo dall’on. Cambiano, è facilmente verificabile e porta a riscontrare una realtà dei fatti che merita interventi concreti. La sanità della nostra provincia, nonostante l’impegno del governo Schifani nel recuperare il ritardo, registra la carenza di investimenti ed assenza progettuale, oltre il Pnrr, che ha riguardato le aziende di tutta Italia: dalla strumentazione elettromedicale ferma da anni, agli interventi di risanamento sugli immobili che tardano ad essere eseguiti, per finire al bilancio negativo e sfavorevole di -82,9 milioni dovuto praticamente alla mancata attività nelle nostre strutture. I tempi delle liste d’attesa in alcuni settori potrebbero essere, dunque, meno consistenti di altri semplicemente perché i cittadini non si curano da noi!”, sottolinea Pace.

“Le responsabilità sono evidenti: primari non nominati, concorsi irrisolti e una gestione amministrativa improduttiva. Sulle liste d’attesa e lo strombazzato primato dell’Asp di Agrigento ritengo doveroso, oltre che un rigoroso accertamento da parte dell’assessorato regionale alla Salute, al fine di confermare l’autenticità e la veridicità dei dati, una seria e responsabile verifica da parte della medesima Asp per garantire trasparenza ed obiettività alla funzione pubblica ricoperta. Se le perplessità e i rilievi dell’on. Cambiano in merito ai numeri del dott. Capodieci dovessero rivelarsi fondati, trovando riscontro nelle verifiche che la comunità e i cittadini attendono doverosamente, saremmo di fronte a dati palesemente artefatti la cui diffusione e il cui utilizzo strumentale si pongono gravemente in contrasto con i principi professionali e deontologici”, puntualizza Pace

“L’Asp della nostra provincia può contare su medici e operatori sanitari qualificati che, ogni giorno, tra mille difficoltà, assicurano, lontano dai riflettori e dalle passerelle, il miglior servizio possibile alla comunità. A tutti loro, per la professionalità quotidiana, il più sentito ringraziamento da parte dei cittadini e delle istituzioni”, conclude Pace.

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