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Sette domande per il bando sui termovalorizzatori

Liste d’attesa, burocrazia lumaca e crisi idrica: Schifani a tutto campo CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 11 Giugno 2025

L’agenda politica è piena. Chiuso il capitolo “manovrina“, i fascicoli da affrontare alla Regione sono tanti. L’estate alle porte e la crisi idrica resta un problema. Il bando sui termovalorizzatori si è chiuso un paio di giorni fa e bisogna comporre la commissione aggiudicatrice. E poi c’è il tema delle liste d’attesa che impone un primo check sull’operato dei manager della sanità. Il tutto al netto di una burocrazia che continua a non convincere fino in fondo per celerità e concretezza. Punti che pongono dei quesiti. E ad alcuni di questi ha risposto questa mattina il governatore Renato Schifani, intervenuto alla conferenza stampa relativa all’enunciazione dei provvedimenti sulla lotta alla povertà.

La burocrazia regionale

Un confronto con i giornalisti molto lungo e nel quale sono stati affrontati temi di vario genere. Il primo ha riguardato le performance della macchina burocratica regionale. Tema sul quale il presidente della Regione continua a chiedere di più ai propri uffici. “Ieri in Giunta mi sono trovato una proposta dell’assessore Andrea Messina che sottoponeva l’esigenza della proroga in blocco, fino a dicembre, della funzione dei dirigenti in carica. L’ho bloccata. Ho detto di riformularla entro giugno. Prima avevo chiesto agli uffici come mai continuasse questo andazzo. Avrei voluto dei controlli. Mi è stato detto che non c’era tempo, però non ho fatto passare la delibera inserendo dei paletti. Alla scadenza di fine anno non mi si potrà rifare lo stesso discorso. Entro sei mesi gli assessorati devono fare le valutazioni sui singoli. Voglio vedere le schede. I dirigenti generali devono metterci la faccia. Non mi vengano a dire che sono tutti bravi. Nella nuova delibera dovrà essere previsto che vengano effettuati i controlli. Gli incarichi non sono a vita, bensì hanno una loro specificità“.

Sette domande per realizzare i termovalorizzatori

Ben altro è l’andamento del bando relativo all’affidamento della progettazione sui termovalorizzatori. Operazioni di cui si sta occpando Invitalia e che hanno visto due giorni fa il termine per la presentazione delle domande. “Le richieste pervenute sul bando per i termovalorizzatori sono sette, ha destato molto interesse: adesso verrà composta la commissione giudicante, con due esponenti indicati dalla Regione e uno da Invitalia, per verificare situazioni di incompatibilità e individuare le figure. Saremo velocissimi. La scelta di un unico bando per i termovalorizzatori di Palermo e Catania, su cui mi sono confrontato più volte all’interno della struttura commissariale, semplifica un po’ i tempi: meno sono i bandi, meno sono le possibili impugnative“.

Crisi idrica: il focus su Agrigento

Dopodichè l’attenzione del governatore si è concentrata sui dati dell’agenzia di rating Standard&Poors relativi all’impatto dell’emergenza siccità sul PIL isolano. “E’ evidente che ci siamo attrezzati per affrontare la crisi idrica con una struttura più forte rispetto allo scorso anno – sottolinea Schifani -. Abbiamo realizzato centinaia di pozzi. Siamo intervenuti sulla copertura di alcune aree per evitare che l’acqua andasse a mare. Abbiamo lavorato sulle dighe“.

Poi però si passa alle note dolenti, in particolare ai rallentamenti vissuti sui lavori relativi al rinnovamento della rete idrica della provincia di Agrigento. “Spiace molto che gli interventi vadano a rilento. Abbiamo stanziato un’anticipazione di 10 milioni di euro rispetto ai 30 previsti dai fondi FSC per far partire i lavori. Abbiamo istituito una piccola commissione, senza entrare nei termini d’indagine della Procura, per capire come stanno procedendo i cantieri. Senza valicare le competenze di nessuno, il nostro compito è quello di vigilare e far rispettare i tempi“.

Le liste d’attesa e il messaggio ai manager

Importante parentesi finale sul tema delle liste d’attesa. Oggi è atteso l’incontro fra l’assessore Daniela Faraoni e i manager della sanità siciliana. Motivo del contendere sono le liste d’attesa degli ospedali isolani. Fatto sul quale il governatore annuncia i primi controlli, anche in virtù di quanto stabilito in sede di affidamento dell’incarico. “Ho chiesto all’assessore Faraoni, anche con una nota formale, di muoversi per l’attuazione delle condizioni poste durante la stipula dei contratti fra i manager e l’Amministrazione Regionale. Avevamo comunicato alla stampa di aver inserito una clausola che prevedeva la decadenza nel caso in cui non venissero raggiunti gli obiettivi sulle liste d’attesa. Fatto che postula una valutazione della Regione sui risultati“.

In alcuni casi i miglioramenti sono evidenti. In altri meno. “L’assessore Faraoni dovrà valutare caso per caso. Ci vorrà qualche mese. Ma per esempio l’Asp di Agrigento ha lavorato molto bene. Le liste d’attesa sono state significativamente ridotte. Poi ogni realtà ha problematiche proprie. La verifica del Governo Regionale verrà fatta. Non avrebbe avuto senso inserire questa clausola e non vigilare sul rispetto della testa. Soltanto stimolando i direttori generali a fare meglio si potrà ottenere qualcosa. Rappresenta uno stimolo per non scaricare sugli altri le cause delle inefficienze. Se ci sono, le facciano presenti. Nessuno pensi che la durata dei contratti sia intangibile. E’ sotto verifica anno per anno“.

Il governatore infine annuncia la possibilità di ricorrere a possibili iniezioni di liquidità per accelerare le procedure, anche nei prossimi passaggi all’Ars. “Sulle liste d’attesa, abbiamo utilizzato il pacchetto di risorse nazionali da 50 milioni spalmandolo fra privato e pubblico. E’ andata bene. Le liste d’attesa non sono tornate quelle di prima. Non si sono ridotte quanto previsto, ma continuano a decrescere. Non escludo interventi in variazioni di bilancio per destinare risorse per ridurre le liste d’attesa, magari stimolando l’efficienza con il pagamento di straordinari. E’ un’esperienza già fatta e il risultato c’è stato. Sono contrario ad interventi spot. Ci vuole una politica strategica, non solo finanziaria. Quello aiuta, ma da solo non basta“.

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