“La nostra priorità è quella di costruire un sistema sanitario integrato, che metta al centro il paziente, garantendo un accesso sempre più rapido. La digitalizzazione, nel contesto sanitario, continuerà a svolgere un ruolo chiave nel garantire l’efficienza e la qualità dei servizi. La nuova direzione si è impegnata tantissimo anche per contribuire agli obiettivi della Regione anche nei confronti dell’Europa“. Giuseppe Drago, direttore generale dell’Asp di Ragusa, illustra le azioni che l’Azienda sta adottando per tutelare la salute dei cittadini ed affrontare le sfide principali del Sistema sanitario nazionale.
Dm77 e digitalizzazione
Punto fondamentale su cui l’Azienda sanitaria provinciale si è sempre distinta è la digitalizzazione e la telemedicina, ma oggi è ben avviato anche un processo di innovazione tecnologica fondamentale per rispondere alle esigenze del territorio. Azioni fondamentali, tendendo in considerazione i fondi europei per il DM 77, sono la creazione di specifici servizi quali le Case di Comunità (CdC), gli Ospedali di Comunità (OdC) e le Centrali Operative Territoriali, fondamentali per garantire il potenziamento delle attività di assistenza domiciliare integrata, le dimissioni protette e il monitoraggio delle transizioni ospedale-territorio.
“Sulla digitalizzazione abbiamo raggiunto tutti i target assegnati dal Pnrr e stiamo lavorando per una stretta integrazione tra ospedale e territorio. Stiamo realizzando un data warehouse che permetterà a tutti gli attori di vedere la storia sanitaria del paziente, abbiamo avviato sia la cartella sanitaria digitalizzata e seguiamo diversi pazienti attraverso la telemedicina”.
Liste d’attesa
“Dalla contrattualizzazione dei direttori generali, siamo passati da 12 mila prestazioni da erogare a 6 mila. Quindi siamo in linea con quelli che sono gli obiettivi. Invece, a causa della carenza degli anestesisti, le prestazioni riguardanti gli interventi chirurgici vanno leggermente a rilento: 1006 erogate su 2200. L’elemento innovativo che abbiamo inserito è un percorso di tutela dei pazienti. Oggi stiamo cercando di migliorare il sistema tramite accordi con i medici di famiglia per attenersi ai Rao (Raggruppamenti di attesa omogenea)”.
Carenza di medici
“Stiamo lavorando di fantasia. Oltre a fidelizzare i professionisti, abbiamo ripescato i pensionati e stiamo cercando di contrattualizzare tutti gli specializzandi che sono in rete formativa. Stiamo quindi cercando di tamponare la situazione”.