“Al governo nazionale e al ministro Adolfo Urso, in particolare, desidero esprimere il mio apprezzamento e plauso per la pronta soluzione adottata con il decreto che di fatto salva la Lukoil”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, a seguito del provvedimento adottato ieri sera in Consiglio dei ministri.
“Desidero esprimere sincera gratitudine e particolare riconoscimento al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro dello Sviluppo Economico Adolfo Urso per l’importante intervento atto a salvaguardare il futuro degli impianti Lukoil a Priolo. Siamo consapevoli di quanto tutto questo significhi da un punto di vista economico e sociale che rischiava di trasformarsi in una pagina di autentica e drammatica emergenza, non solo per quel territorio ma per tutta la Sicilia”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno.
“Desidero dare atto al ministro Urso e alla compagine governativa di aver profuso ogni sforzo e di avere mantenuto gli impegni nella direzione della salvaguardia dell’importante polo industriale e soprattutto dei posti di lavoro. – aggiunge – La Regione Siciliana farà la propria parte accanto al governo nel mettere in atto tutte quelle misure e iniziative volte ad agevolare e garantire la sopravvivenza dell’impianto e i livelli occupazionali a rischio”.
“Un intervento tempestivo e deciso che tutela l’interesse nazionale e mette in sicurezza un asset strategico per l’economia siciliana e nazionale”. Così Nino Minardo, presidente della commissione Difesa della Camera ha commentato il decreto legge.
“Il decreto legge approvato dal Cdm – spiega Minardo – oltre a salvare Isab-Lukoil mette in sostanziale sicurezza l’intero petrolchimico di Priolo ed evita un disastro occupazionale senza precedenti. Adesso però è importante non abbassare l’attenzione sul petrolchimico, la messa in sicurezza deve essere la premessa necessaria ad una nuova strategia di rilancio e sviluppo” conclude.
“L’interesse nazionale poteva essere tutelato ricorrendo ad una deroga alle sanzioni come hanno fatto
altri paesi europei. Purtroppo si è scelta la strada di una discutibile nazionalizzazione sostanziale” lo afferma l’eurodeputata indipendente Francesca Donato. “Purtroppo – continua Donato – temo che la scelta del Governo segua la linea imposta dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che porta alla ‘legalizzazione’ dell’espropriazione dei beni russi in Europa”.
Per la parlamentare europea l’intervento deciso dal Consiglio dei Ministri “più che tutelare l’interesse nazionale terrorizzerà i potenziali investitori asiatici che sapranno che l’unico obiettivo di politica industriale dell’Italia è quello di favorire gli interessi d’oltre Atlantico come dimostra il fatto che un fondo americano sia già pronto a rilevare l’Isab di Priolo”.
“La raffineria di Priolo Gargallo è salva. Il consiglio dei ministri ha disposto l’amministrazione temporanea dell’impianto per un anno”. Lo afferma il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè. Il parlamentare azzurro prosegue: “La svolta è arrivata alla fine di un lungo percorso fatto di impegno costante ed attento, con il Governo che ha dato seguito a un ordine del giorno mio e dell’onorevole Russo che segnava la strada per risolvere la questione”.
“Da oggi le circa diecimila famiglie dei lavoratori impiegati nello stabilimento Isab di Priolo, che con l’entrata in vigore dell’embargo sul petrolio russo avrebbero rischiato di perdere il lavoro, posso stare tranquilli. È una dimostrazione di come con buonsenso e visione i problemi si affrontano e si risolvono”.
«Arriva il commissariamento per la Isab di Priolo: il decreto legge, che dispone l’amministrazione fiduciaria delle raffinerie siciliane che fanno capo indirettamente alla russa Lukoil, è stato approvato dal Consiglio dei ministri. Esprimo gratitudine al governo nazionale per la continua collaborazione e la tempestiva risoluzione del problema. Domenica a Catania, con il governatore Schifani e l’assessore Falcone, incontreremo il ministro del Mimit, Adolfo Urso, per continuare a lavorare su questo importante e delicato problema che coinvolge numerose famiglie siciliane. Una vicenda che sta a cuore al presidente della Regione e a tutta la Giunta. Siamo costantemente al lavoro con Roma per evitare la “bomba sociale” che la chiusura dello stabilimento provocherebbe sul territorio». Lo afferma l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo.
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