“Io cassiera di Cosa nostra? Macché, mi sono occupata solo di vicende professionali. Al massimo ho fatto delle battute infelici, quei rapporti e quegli incontri nel mio studio sono legati alla relazione col mio compagno“. L’avvocato Angela Porcello, 50 anni, arrestata con l’accusa di associazione mafiosa nell’operazione “Xydi“, si è difesa così, per oltre un’ora, davanti al gip di Agrigento, Stefano Zammuto, che dovrà decidere se convalidare il fermo disposto dai pm della Dda di Palermo, Geri Ferrara, Claudio Camilleri e Gianluca De Leo.
La professionista, che ha nominato come difensori gli avvocati Salvatore Manganello e Raffaele Bonsignore, ha negato qualsiasi rapporto con il mandamento mafioso di cui l’ex compagno Giancarlo Buggea (l’imprenditore cinquantenne si è avvalso della facoltà di non rispondere) sarebbe stato il capo. Angela Porcello ha negato, fra le altre cose di avere custodito la cassa del mandamento mafioso, come si evincerebbe dal contenuto di una intercettazione in cui Buggea dice alla sorella del boss Giuseppe Falsone che “i soldi dei detenuti li ha Angela”. “Ho solo gestito, come avvocato, i proventi delle mediazioni agricole dei miei assistiti“.