Ha chiesto il pizzo ad un giovane imprenditore edile che stava effettuando dei lavori nel quartiere della Vucciria a Palermo.
Con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso Riccardo Meli, 31 anni, e’ stato arrestato in flagranza dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, coordinati dalla Dda, poco dopo avere intascato i soldi. Secondo un copione noto, l’imprenditore, che stava eseguendo lavori di ristrutturazione di interni, e’ stato avvicinato dall’indagato, che gli ha intimato di “mettersi a posto”, versando la somma di 300 euro. Man mano che le richieste estorsive divenivano sempre piu’ esplicite la vittima ha cominciato a subire furti di attrezzature. Le pressioni subite hanno spinto l’imprenditore a rivolgersi a un’associazione antiracket e antiusura e, anche grazie a questo supporto, ha trovato il coraggio di denunciare quanto stava accadendo. Giovedi’ scorso il giovane imprenditore ha raggiunto il luogo dell’incontro concordato con Meli, ma stavolta sono intervenuti i finanzieri, che in precedenza avevano contrassegnato le banconote che la vittima avrebbe dovuto dargli, procedendo all’arresto in flagranza dell’indagato. Meli aveva i 300 euro appena ricevuti per la “messa a posto”. L’arresto e’ in fase di convalida da parte dell’autorita’ giudiziaria palermitana.