“Sono passati 40 anni dall’omicidio mafioso del giornalista Giuseppe Fava, un uomo coraggioso che ha perso la vita per le sue idee. Il suo impegno per liberare la Sicilia dal condizionamento di cosa nostra e per una stampa vigile va ricordato, perché la memoria è l’unica vera arma che abbiamo per mobilitare la coscienza civile”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici.
“Il 5 gennaio di 40 anni fa i killer mafiosi uccidono a Catania Giuseppe Fava, giornalista e scrittore e fondatore dello storico mensile “I Siciliani”. Non lo dimentichiamo e lo ricordiamo quale fine pensatore e giornalista libero, con la schiena dritta. Che, grazie al suo intuito giornalistico e alle sue visioni raccontate su carta, svelò – tra i primi – i rapporti e gli intrecci tra la mafia, potere politico e imprenditoria. Dava fastidio a “certi ambienti” e fu ucciso. Dalla mafia, sicuramente. Ma morì solo. E dopo l’omicidio – come da “prassi” in occasioni simili – scattarono le contromisure, veri e propri schizzi di fango, tirando in ballo anche l’immancabile pista passionale”. Così il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, ricorda il giornalista etneo nel quarantesimo anniversario dell’omicidio avvenuto per mano mafiosa.
“Giuseppe Fava era, ed è, un esempio per tutti i siciliani. Un grande giornalista che – conclude – aveva come obiettivo quello di raccontare i fatti, senza lasciarsi condizionare o imbavagliareda nessunoUn tema,di strettissima attualità, anche ai giorni nostri”.
Nel quarantennale dell’uccisione per mano mafiosa del giornalista Giuseppe Fava, il sindaco di Catania Enrico Trantino, anche a nome di tutta la giunta comunale ha diffuso una nota:
“Il coraggio e l’esemplare condotta civile e professionale di Pippo Fava nel denunciare il malaffare a Catania e in Sicilia rimangono sempre vivi, rappresentando un monito contro ogni forma di illegalità e sfruttamento delle risorse pubbliche per interessi legati alla criminalità organizzata. Il ripudio della violenza mafiosa non può che rimanere un prerequisito essenziale per la crescita delle comunità cittadine nel segno della democrazia e dello sviluppo trasparente della nostra terra, temi di cui Fava è stato insuperabile interprete nell’ambito del giornalismo, del teatro e delle battaglie civili di cui si è reso protagonista fino all’estremo sacrificio, lasciando un messaggio di speranza anche alle giovani generazioni”.