Il pm della Dda di Palermo Amelia Luise ha chiesto la condanna, complessivamente, a 176 anni di reclusione per boss, gregari ed estortori della “famiglia” mafiosa del Borgo Vecchio a Palermo.
Sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni. Le pene più alte (14 anni) sono state chieste per i capimafia Fabio Bonanno, Domenico Canfarotta, Salvatore D’Amico, Elio Ganci, Luigi Miceli e Domenico Tantillo.
L’indagine che ha portato, un anno fa, a 17 arresti nasce dalla massiccia ribellione dei commercianti del quartiere che denunciarono le richieste di pizzo. Alcune vittime hanno pagato per 15 anni.
Prima 200 euro a Pasqua e a Natale, poi 500. “Nel 2010, mi telefonarono per invitarmi a cercare un amico. Mi rivolsi allora a un collega commerciante, che qualche giorno mi portò il messaggio: devi pagare 1000 euro”, ha rivelato ai pm uno dei commercianti taglieggiati. Le accuse delle vittime sono state confermate dal pentito Giuseppe Tantillo.