Si è insediata al Comune di San Giuseppe Jato, la commissione straordinaria che guiderà l’ente locale per diciotto mesi a seguito dello scioglimento dell’amministrazione comunale per infiltrazioni mafiose, disposto dal Presidente della Repubblica con decreto dello scorso 9 luglio, da ieri divenuto esecutivo.
Il provvedimento è stato emesso, su proposta del Ministro dell’Interno e previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, all’esito dell’accesso ispettivo svolto da Commissione d’indagine nominata dal Prefetto di Palermo lo scorso 30 settembre 2020 che ha evidenziato la sussistenza di “forme di ingerenza della criminalità organizzata che hanno esposto l’amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l’imparzialità dell’attività comunale”.
Dagli accertamenti svolti sarebbe stata evidenziata “l’esistenza di una fitta rete di frequentazioni e parentele, dirette o acquisite, di esponenti delle locali famiglie mafiose con numerosi amministratori del Comune di San Giuseppe Jato – come emerge dalla relazione – Rapporti di vicinanza che si sono manifestati anche in contesti pubblici quali matrimoni, cerimonie o altri eventi, episodi di carattere pubblico che hanno testimoniato la vicinanza degli amministratori di San Giuseppe Jato alle locali consorterie mafiose ed attengono ad una caratteristica forma di controllo del territorio storicamente operata da cosa nostra in quanto manifestano forme di rispetto nei confronti di chi è notoriamente appartenente o comunque vicino all’organizzazione criminale”.
Il provvedimento di scioglimento è stato notificato al commissario regionale Salvatore Graziano, nominato nel novembre 2020 a seguito delle dimissioni del sindaco, degli assessori e del consiglio comunale presentate lo scorso ottobre immediatamente dopo l’avvio dell’accesso ispettivo presso il Comune. A comporre la Commissione saranno Esther Mammano, Federica Nicolosi e la Susanna Conte, nominate con decreto del Presidente della Repubblica.