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Il focus sulla Sicilia

Maltempo, osservatorio “CittàClima” Legambiente: “Dati preoccupanti, dal 2010 ben 1.674 eventi estremi”

martedì 23 Maggio 2023

In Italia, dal 2010 ad oggi si sono verificati 1.674 eventi estremi, uno ogni tre giorni: “un dato preoccupante visto che l’Italia ad oggi continua a rincorrere le emergenze, pagando anche in termini di vite umane”. È quanto denuncia Legambiente che oggi, in occasione del Cdm sull’alluvione in Emilia-Romagna e Marche, diffonde i dati aggiornati dell’Osservatorio “CittàClima”.

L’associazione indica al governo Meloni i primi tre interventi più urgenti da mettere in campo: “investire in prevenzione, adottare subito il piano di adattamento al clima, ancora in standby, stanziando le adeguate risorse economiche per attuarlo ad oggi assenti e approvare una legge contro il consumo di suolo”. Per Legambiente il governo “deve avere il coraggio di mettere al centro, in primis, questi tre interventi per dare un segnale forte di risposta e di contrasto alla crisi climatica”

L’osservatorio di Legambiente, raccoglie i dati sugli impatti dei cambiamenti climatici nel territorio italiano, con particolare riguardo per le aree urbane e sono raccolti in una mappa online georeferenziata. La mappa del rischio climatico aiuta a comprendere quanto sta avvenendo nel territorio italiano, raccoglie ed elabora informazioni sugli impatti degli eventi climatici nei confronti di aree urbane, infrastrutture, beni storici. La mappa prende in considerazione gli episodi avvenuti dal 2010 che hanno provocati danni, per cominciare a creare una prima carta della geografia del rischio del nostro Paese.

Obiettivo della mappa è di capire dove e come i fenomeni si ripetono con maggiore frequenza e analizzare gli impatti provocati – andando anche a verificare le differenze con il passato -, in modo da evidenziare, laddove possibile, il rapporto tra accelerazione dei processi climatici e problematiche legate a fattori insediativi o infrastrutturali nel territorio italiano.

I DATI

In Italia nel 2022 sono aumentati del +55% gli eventi meteo-idrogeologici rispetto al 2021, con 310 fenomeni meteorologici che hanno provocato danni e 29 morti.

Alluvione Piana di Catania, ottobre 2018.
Alluvione Piana di Catania, ottobre 2018

A livello territoriale, quest’anno il nord della Penisola è stata l’area più colpita, seguita dal sud e dal centro.
A livello regionale, la Lombardia è la regione che registra più casi, ben 37, seguita dal Lazio e dalla Sicilia, con rispettivamente 33 e 31. Rilevanti anche i casi registrati in Toscana, 25, Campania, 23, Emilia-Romagna, 22, e Piemonte, 20, Veneto, 19, Puglia, 18.
Tra le province, quella di Roma risulta quella più colpita con 23 eventi meteo-idro, seguita da Salerno con 11, Trapani con 9, Trento, Venezia, Genova e Messina con 8 casi. Tra le città, Roma (13) e Palermo (4).

Il 2022 è stato un anno nero per il clima, segnato da un’accelerazione degli eventi meteo che hanno provocato tanti danni e vittime. Alluvioni, ondate di caldo anomalo e di gelo intenso, frane, mareggiate, siccità, grandinate non risparmiano ormai nessun Paese sul Pianeta, e a pagarne lo scotto è anche l’Italia, segnata quest’anno da più caldo e siccità, come descrivono i dati del bilancio di fine anno dell’Osservatorio.

Nello specifico si sono verificati 104 casi di allagamenti e alluvioni da piogge intense, 81 casi di danni da trombe d’aria e raffiche di vento, 29 da grandinate, 28 da siccità prolungata, 18 da mareggiate, 14 eventi con l’interessamento di infrastrutture, 13 esondazioni fluviali, 11 casi di frane causate da piogge intense, 8 casi di temperature estreme in città e 4 eventi con impatti sul patrimonio storico. Molti gli eventi che riguardano due o più categorie, ad esempio casi in cui esondazioni fluviali o allagamenti da piogge intense provocano danni anche alle infrastrutture. Nel 2022 sono aumentati, rispetto allo scorso anno, i danni da siccità, che passano da 6 nel 2021 a 28 nel 2022 (+367%), quelli provocati da grandinate da 14 nel 2021 a 29 nel 2022 (+107%), i danni da trombe d’aria e raffiche di vento, che passano da 46 nel 2021 a 81 nel 2022 (+76%), e allagamenti e alluvioni, da 88 nel 2021 a 104 nel 2022 (+19%).

Per Legambiente i dati dell’Osservatorio “CittàClima” indicano ancora una volta l’urgenza per l’Italia di un deciso cambio di passo nella lotta alla crisi climatica attraverso politiche climatiche più ambiziose e interventi concreti non più rimandabili. Tra le azioni urgenti da mettere in campo, Legambiente chiede l’approvazione in tempi rapidi del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici aggiornato e pubblicato in questi giorni sul sito del Mase, e che ora dovrà essere oggetto di consultazione pubblica secondo quanto previsto dalla procedura di Valutazione Ambientale Strategica.

Al Governo Meloni, sono richieste cinque azioni urgenti da mettere al centro dell’agenda del 2023:

-Ad una veloce approvazione del Piano nazionale di adattamento climatico, devono seguire lo stanziamento di adeguate risorse economiche per attuarlo, non previste dalla legge di bilancio approvata;
-l’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) agli obiettivi europei di riduzione dei gas climalteranti del REPowerEU, dimenticato dal governo Draghi;
-nuove semplificazioni per tutti gli impianti a fonti rinnovabili, a partire dal repowering per gli impianti eolici esistenti;
la velocizzazione degli iter autorizzativi con nuove linee guida del Ministero della Cultura per le Sovrintendenze;
-una forte azione di sostegno e sollecitazione alle Regioni per potenziare gli uffici che autorizzano gli impianti.

In Sicilia, quali sono gli eventi climatici estremi e i dati disponibili?

I dati dell’Osservatorio “CittàClima” restituiscono anche i dati dall’ottobre 2010 fino al 2022 che hanno riguardato la Sicilia. Negli ultimi 12 anni sono avvenuti 175 eventi climatici estremi in Sicilia, la media di più di uno al mese, più di tutte le regioni d’Italia.

foto repertorio alluvione nel Trapanese

Ben 25 solo nell’anno 2022, che tra l’altro risulta l’anno più caldo di cui si abbia memoria dal 1800. La Sicilia orientale conta un elenco di 44 eventi climatici estremi, tra cui 21 allagamenti e nove casi di danni alle infrastrutture da piogge intense.

A Palermo 21 eventi importanti, di cui 11 allagamenti da piogge intense. Sulla costa agrigentina 42 eventi, di cui 32 ad Agrigento con 15 casi di allagamenti da piogge intense e quattro esondazioni fluviali a Sciacca.

 

 

 

PER IL RAPPORTO COMPLETO CLICCA AL LINK  https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2022/12/Bilancio-2022_osservatorio_CittaClima.pdf?_gl=1*15pvodl*_up*MQ..*_ga*MTc5NzUxOTcxLjE2ODQ3NzUxMTk.*_ga_LX7CNT6SDN*MTY4NDc3NTExNi4xLjAuMTY4NDc3NTEyNy4wLjAuMA

 

L’organizzazione mondiale per meteorologia (Wmo) che fa capo all’Onu, circa un mese fa ha stilato il “rapporto sullo stato del clima globale” e mette in guardia per il futuro. Precisando che i danni economici sono aumentati vertiginosamente, ma il miglioramento degli allarmi precoci e la gestione coordinata dei disastri hanno ridotto il tasso della perdita di vite umane nell’ultimo mezzo secolo.

Gli eventi meteorologici, climatici e idrici estremi dal 1970 al 2021 nel mondo hanno causato 12 mila disastri meteo e 2 milioni di morti, di cui il 90% nei paesi in via sviluppo e con perdite economiche di circa 4.300 miliardi di dollari.

Nel rapporto WMO sullo “Stato del clima globale 2022” sono evidenziati gli “indicatori climatici chiave (gas serra, temperature, innalzamento del livello del mare, calore e acidificazione degli oceani, ghiaccio marino e ghiacciai) e gli impatti dei cambiamenti climatici e delle condizioni meteorologiche estreme.

C’è una elevata probabilità (al 66%) che le temperature globali superino di 1,5 gradi i livelli pre-industriali per almeno un anno fra il 2023 e il 2027.

Ed è quasi certo (al 98%) che questi cinque anni nel loro complesso saranno i più caldi mai registrati, per l’effetto combinato del riscaldamento globale di origine umana e del Nino, il riscaldamento periodico del Pacifico tropicale centrale e orientale, di origine naturale. La temperatura globale media per ciascun anno fra il 2023 e il 2027 è previsto che sarà fra 1,1 e 1,8 gradi sopra la media 1850 – 1900.

Il quadro generale descrive:

-Siccità, inondazioni e ondate di caldo colpiscono gran parte del mondo e i costi sociali ed economici in aumento
-Le temperature medie globali degli ultimi 8 anni sono state le più alte mai registrate
-Il livello del mare e il calore degli oceani sono a livelli record e questa tendenza continuerà per molti secoli
-Il ghiaccio marino antartico cade nella misura più bassa mai registrata

Petteri Taalas

Per il segretario generale della Wmo, Petteri Taalas, “questo rapporto non significa che supereremo in permanenza il livello di 1,5 gradi indicato nell’Accordo di Parigi, che si riferisce al riscaldamento di lungo termine per molti anni. In ogni caso, l’Organizzazione meteorologica mondiale suona l’allarme: noi supereremo il livello di 1,5 gradi su base temporanea con sempre maggior frequenza”.

“Un riscaldamento di El Nino è atteso nei prossimi mesiha aggiunto Taalas e questo si combinerà con il cambiamento climatico di origine umana, per spingere le temperature globali verso territori mai toccati. Questo avrà vaste ripercussioni per la salute, la sicurezza alimentare, la gestione dell’acqua e l’ambiente. Dobbiamo essere preparati”.

CLICCA PER IL REPORT COMPLETO DE  https://library.wmo.int/doc_num.php?explnum_id=11593

 

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