Oggi è il giorno della verità in commissione Affari istituzionali presieduta da Ignazio Abbate. La seduta è in corso.
Il quadro che potrebbe delinearsi non è confortante. Già ieri, dopo l’esame dei curricula dei manager della sanità siciliana, le perplessità non sono diminuite. Molte delle nomine non indicherebbero quelle che sono le esperienze tali da poter essere inseriti nel registro nazionale per partecipare alla selezione dei direttori generali, ma che sarebbero state dichiarate dai candidati ai fini dell’inserimento.
In più c’è un altro problema, non è detto che oggi tutti i membri della commissione siano in condizione di essere presenti per il voto. Tuttavia Abbate non ha voluto rinviare la seduta, ed è orientato a concludere comunque, una volta per tutte questa fase. Se non si dovesse votare oggi il mancato voto della maggioranza non può che essere il silenzio-assenso.
L’ipotesi che circola in I commissione Affari istituzionali, sostenuta dall’opposizione, sarebbe quella di mettere in discussione l’intero procedimento amministrativo e quindi i nomi stessi di coloro che ricoprono l’incarico di direttore generale. Infatti, l’idea sarebbe quella di inoltrare una richiesta formale al segretario generale e alla presidenza dell’Ars con cui si chiede la concessione di più tempo per fare ulteriori approfondimenti e non solo rispetto ai curricula dei manager della sanità, ma su tutto il provvedimento amministrativo emanato dal governo Schifani.
Tuttavia mettere in atto questo passaggio, in particolare quello di inficiare la procedura amministrativa, significherebbe bloccare le Asp siciliane.
A margine delle attività che stanno impegnando la commissione valutatrice delle nomine dei manager della sanità, interviene Mario Giambona, vicecapogruppo del Pd all’Ars.
“Dopo 18 mesi di attesa, la commissione Affari istituzionali si è trovata ad esaminare atti incompleti redatti sulla base di procedure che presentano anomalie ed evidenti vizi che ne mettono in discussione la legittimità, tanto da non porre noi parlamentari nelle condizioni di poter esprimere serenamente e seriamente una valutazione su tutto l’iter procedurale posto in atto da Schifani e compagni. Su 18 caselle da occupare, ben 12 per manager che di fatto hanno avuto dei ruoli nella precedente gestione, la stessa che ha portato al disastro in cui versa la sanità”.