Le aree metropolitane di Palermo e Catania rappresentano il 44,2% delle imprese e il 40,9% degli addetti nel settore manifatturiero dell’Isola.
Il segmento costituisce la maggior parte delle filiere produttive in Sicilia, e i due territori hanno un ruolo trainante nella Regione, sia dal punto di vista delle imprese che degli occupati. Lo rivela il cruscotto di monitoraggio Act tank Sicilia 2023/2024, la piattaforma di The European House – Ambrosetti, presentata oggi a Palermo.
In Sicilia, complessivamente, le aziende locali si contraddistinguono per le loro dimensioni ridotte, un aspetto che compromette la loro competitività a livello nazionale e internazionale e limita la loro capacità di investire in ricerca e innovazione a causa delle limitate risorse finanziarie.
La Regione è infatti seconda in Italia per incidenza di micro- imprese (0-9 addetti) sul totale imprese manifatturiere (92,3% a fronte dell’81,7% medio nazionale). Nonostante la frammentazione del suo sistema industriale, la Regione ha conseguito un aumento delle esportazioni negli ultimi anni, superando già nel 2021 i livelli precedenti alla crisi. Tra i settori che hanno trainato questa ripresa, l’industria petrolifera e della raffinazione è stata particolarmente significativa, rappresentando il 71% dell’export manifatturiero dell’Isola nel 2022, con una crescita del +90% rispetto al 2021 e del +112% rispetto al 2019.
Esaminando le dinamiche dell’export a livello provinciale, si evidenzia il ruolo cruciale svolto dal Siracusano durante la fase di ripresa, con una crescita media ponderata delle esportazioni manifatturiere del 26,7% nel periodo 2019-2022 (+79,3% nel solo 2022). Questo incremento è principalmente attribuibile all’industria petrolifera, che nel 2022 ha generato esportazioni per 10,1 miliardi di Euro, rappresentando il 91% dell’export manifatturiero provinciale e segnando un aumento dell’87,6% rispetto al 2021