Vincenzo Figuccia torna ad avere le ‘mani libere’ da ordini di scuderia e disciplina di governo.
Giocherà la partita da funambolo d’aula, ruolo che, da sempre, gli riesce al meglio: “Ho sempre risposto in modo autentico alla mia vocazione e per questo non potevo portare avanti un mandato che mi teneva stretto nella morsa di una gabbia d’oro fatta di formalità e ipocrisie. E invece nessuna garanzia per quelle centinaia di migliaia di siciliani che arrancano per arrivare a fine mese”.
Sarà pure uno schema scontato che cerca il consenso diretto e ammicca senza filtri ad alcune categorie di lavoratori (e di elettori), ma per il deputato palermitano, dopo la breve parentesi da assessore, non si cambia linea: “la gente è con me”.
Quel che è altrettanto certo è che il rapporto di Figuccia con la maggioranza si preannuncia non semplice. Una scheggia poco controllabile e poco disposta a farsi inquadrare da assetti rigidi e prestabiliti.
Fibrillazioni annunciate anche nel rapporto con il presidente dell’Ars Micciché con cui Figuccia ha scavato un solco poco sanabile, mettendo al momento una distanza siderale.
Intanto non ci sarà una nomina in tempi brevissimi per il nuovo assessore ai Rifiuti, dopo l’uscita di scena volontaria e le sue dimissioni. Musumeci, che ha avocato a sé la delega, rifletterà qualche giorno prima di dare l’incarico, magari ai primi di gennaio, a un tecnico d’area, indicato o comunque condiviso dai centristi, che sposi la sua linea di intervento e di gestione.
Per quanto riguarda il successore di Figuccia, è presto per ipotizzare se sarà più un nome di garanzia o di profilo istituzionale, o più probabilmente un tecnico della materia, ma quel che è certo che il partito di Lorenzo Cesa, colto un po’ di sorpresa dalla scelta di Figuccia, non si farà trovare impreparato sull’eventuale rosa di nomi da offrire al governatore siciliano.
Nell’Udc la sintesi da perfezionare è tra l’area che fa capo alle posizioni di Mimmo Turano nella Sicilia occidentale, e mette in campo un asse privilegiato con il capogruppo all’Ars Margherita La Rocca Ruvolo, e quella invece rappresentata dal commissario regionale Giuseppe Naro, su cui converge anche Giovanni Pistorio, uno dei papabili per un seggio alle prossime Politiche di marzo.
Se un ruolo, inoltre, nella nomina di Figuccia aveva avuto Ester Bonafede, altra outsider in pole position per il salto a Roma, che vorrà dire anche in questo caso la sua.