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Il confronto

Maternità surrogata al bando: legge ideologia o pratica innaturale? Il dibattito tra i fronti siciliani

lunedì 28 Ottobre 2024

Provvedere alla gestazione e al parto per conto di un’altra persona o di una coppia, a cui verrà affidato subito dopo il nascituro, in Italia è reato universale. “Mai più bimbi comprati con accordi commerciali“: così la deputata palermitana di Fratelli d’Italia Carolina Varchi, firmataria della proposta di legge approdata approvata anche in Senato.

Carolina Varchi

Tra i passaggi oggetto di maggiori osservazioni della legge che mette al bando la maternità surrogata la definizione di “reato universale“, le sanzioni previste e la tutela dei minori. Il dibattito su questa specifica tecnica di procreazione assistita ha spaccato in due il Paese e anche a distanza di giorni dal via libera a Palazzo Madama non si è parlato d’altro.

La norma modifica l’articolo 12 della legge 40 del 19 febbraio 2004 che al comma 6 prevede che “chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre a due anni e con la multa da seicentomila a un milione di euro“.

Ma cosa ne pensano i due fronti politici che siedono all’Assemblea regionale siciliana? Lo abbiamo chiesto a Valentina Chinnici del Partito Democratico e a Marianna Caronia della Lega.

CHINNICI: “LEGGE DEMAGOGICA. REATO UNIVERSALE? ABUSO IDEOLOGICO”

E’ una legge fatta su base ideologia e la dichiarazione di reato universale è fuori misura. Ci si indigna facendosi bandiera dei corpi delle donne e poi su altre situazioni si fa finta di nulla. La vita o si ama a tutti i livelli o si disprezza sempre, non si può avere questo tipo di atteggiamento. In questi giorni abbiamo sentito cose aberranti. Mi sembra una legge demagogica e che alla fine non affronta la complessità di una questione che in realtà andrebbe normata e regolata. La criminalizzazione di un fenomeno con numero molto estesi non ha senso“. Così si è espressa la deputata del Pd all’Ars.

Valentina Chinnici

Il legislatore – ha aggiunto Chinnici – deve avere un atteggiamento obiettivo. E’ una realtà complessa e delicata, come temi quali il fine vita o l’aborto. La dichiarazione di reato universale è stata, invece, una sovrapposizione di carattere ideologica a un fenomeno sociale che va regolato e governato, perché è chiaro che fuori dalle regole ci possono essere abusi o casi di sfruttamento dei corpo di donne in povertà. Il rispetto, il benessere e la dignità della donna deve essere salvaguardati, ma qui, nella definizione di reato universale, ci vedo un abuso ideologico di questo Governo“.

Tema minori. Già tempo fa Valentina Chinnici aveva portato avanti una mozione, con Gianfranco Miccichè, approvata all’unanimità all’Ars, per la trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali e colmare così un vuoto legislativo. “Anche in questo caso serve un approccio diverso. I bambini ci sono, sono milioni, e vanno riconosciuti e tutelati. In questi anni – conclude – si è creato un limbo e un vulnus legislativo. Non si può agire in maniera ideologica e prima di questo bisognava innescare un dibattito parlamentare adeguato“.

CARONIA: “LA MATERNITA’ E’ IMPORTANTE, AFFITTARE UN UTERO NON E’ NATURALE”

Condivido l’iniziativa della collega Varchi. Sono una donna cristiana e cattolica e, dal punto di vista della mia impostazione e formazione religiosa, non condivido questo tipo di pratica che modifica i fondamentali di quello che è la prerogativa di una donna, cioè procreare con chi desidera e con le modalità che desidera, ma surrogare il ruolo della madre in maniera così artificiale e con questa metodologia non lo condivido. Sono temi delicati e che attengono di più alla valutazione del singolo individuo. E’ la mia posizione personale, ma in questo caso c’è stata una condivisone di tutto il centrodestra“. Ha spiegato il capogruppo della Lega all’Ars.

Marianna Caronia

La maternità – ha aggiunto Caronia – è qualcosa di estremamente importante. Utilizzare un utero in affitto per poter procreare a vantaggio di un’altra coppia è qualcosa di non naturale e non consono. Ritengo giusta la definizione di reato universale, perché si estende a chi pratica fuori dall’Italia e una volta rientrato nel Paese potrà essere perseguibile penalmente“.

La tutela dei minori? “Ci sono certamente cose da rivedere. Si creano – conclude – anche delle situazioni nuove, bisogna valutare l’impatto e valutare in corso d’opera. Il problema, però, resta all’origine e cioè consentire che si possa perseguire questa pratica“.

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