La Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta per risalire agli autori delle minacce e degli insulti rivolti, negli ultimi giorni, sui social al Capo dello Stato Sergio Mattarella. L’inchiesta al momento è a carico di ignoti. Decine i post diffamatori e intimidatori comparsi su Facebook e Twitter.
L’inchiesta è stata delegata alla Digos che sta cercando di accertare se i nomi degli autori dei post Fb e Twitter incriminati corrispondano a persone vere o siano dei fake. In esame al momento ci sono gli scritti di Manlio Cassarà, palermitano, che ha scritto “hanno ucciso il fratello sbagliato”, riferendosi all’omicidio di Piersanti Mattarella, fratello del capo dello Stato, assassinato dalla mafia nel 1980.
Poi c’è Michele Calabrese, autore di un post analogo, e Eloisa Zanrosso che ha scritto: “ti hanno ammazzato il fratello, non ti basta?”.
Nessuno dei tre è ancora indagato. La Zanrosso ha annunciato su Fb l’intenzione di chiudere il profilo.
I pm titolari dell’inchiesta, l’aggiunto Marzia Sabella e il sostituto Gery Ferrara, ipotizzano il reato di attentato alla libertà del presidente della Repubblica, offesa all’onore a e al prestigio del presidente della Repubblica, puniti fino a 15 anni di reclusione. Non si esclude l’ipotesi di istigazione a delinquere.