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“Chi sono io? Qual è il compito che sono che sono venuto a compiere?”. Domande apparentemente semplici alle quali, in realtà, se rivolte a se stessi è difficile trovare una risposta esaustiva senza l’ausilio di alcuni strumenti non propriamente a portata di mano.
A questa e ad altre domande si può trovare una possibile soluzione attraverso l’approfondimento di una serie di pratiche come lo yoga ad esempio, nelle sue diverse forme, che tra esercizi fisici, respirazioni autogestite e tecniche meditative propongono una via possibile per l’evoluzione spirituale di un essere umano.
Di questo e di tanto altro ha parlato Mauro Bergonzi, ex docente di Religioni e Filosofie dell’India presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, socio analista del Centro Italiano di Psicologia Analitica, autore di saggi in campo orientalistico e psicologico e conduttore di gruppi di satsang, nella conferenza “Alle radici dello Yoga, il silenzio della mente e la luce della coscienza” che ha tenuto a Palermo, presso il centro Spazio Terra (Via Gagini, 19).
“Lo yoga è un po’ nel dna della civiltà indiana tant’è che un’origine vera e propria non è individuabile, è qualcosa di molto diffuso e di molto antico. Yoga deriva dalla stessa radice indoeuropea del nostro latino che indica il giogo – ci dice il professor Bergonzi nella video intervista – in questa parola c’è l’idea di unificare tutte le energie per dirigerle in un’unica direzione produttiva“.
Lo yoga è un’investigazione dell’attenzione e della coscienza facendosi guidare, come suggerisce Bergonzi, dalla domanda “qual è l’essenza della mia vera identità?”.
Il capoluogo siciliano, proprio negli ultimi mesi, sembra proliferare di attività legate allo studio e all’approfondimento dei questa disciplina così come, nel resto del mondo, le più antiche pratiche meditative e yogiche sembrano essere ritornate in voga. Testimonianza ne è l’istituzione, qualche anno fa, della giornata mondiale dello yoga celebrata in tutto il mondo nel giorno del 21 giugno.
“Questa rivalutazione del corpo fa sì che si scelgano attività che partono sì dal corpo, reagendo ad un iperintellettualismo tipico della nostra cultura. L’iperastrazione, il mito della velocità e un analfabetismo emotivo portano a non avere tempo per sviluppare la propria interiorità, lo yoga può essere uno strumento molto utile in questo senso“, conclude Bergonzi.