GUARDA IL VIDEO IN ALTO
Una conferenza stampa fiume quella da parte dell’assessore Ruggero Razza a seguito del terremoto giudiziario che ha investito numerosi manager sanitari. “Ho prima di tutto il dovere di intervenire sulle vicende si stamattina per ringraziare le forze dell’ordine che con le indagini hanno evidenziato una situazione insopportabile, risalente nel tempo, non la prima e temo non l’ultima“. afferma Razza, in merito all’inchiesta che ha fatto luce in Sicilia su un vasto sistema di mazzette e appalti pilotati nella sanità.
“Chiederò – aggiunge – di ricevere copia dell’ordinanza emessa dal gip di Palermo perchè come sempre dobbiamo differenziare la condotta dagli inquirenti. Devo verificare se nel computo di questa attività investigativa sono coinvolti altri soggetti che potrebbero non aver commesso reati ma essere incompatibili con i ruoli che rivestono per una valutazione disciplinale o di opportunità. Il nostro sguardo non potrà che esser severo. Così come lo sarà rispetto alle procedure di evidenza pubblica. Abbiamo il dovere di verificare se vi sono state condotte illecite, se è necessario adottare provvedimenti rispetto a queste procedure e quali altri attività di natura ispettiva devono essere condotti. Il mio è un auspico che chi ha da chiarire la sua posizione davanti autorità giudiziaria lo faccia. Altra cosa sono valutazioni di ordine amministrativo e politico“.
L’assere si ritiene deluso per la condotta morale principalmente dell’ex direttore sanitario dell’Asp di Palermo Antonio Candela uno dei registi delle condotte illecite evidenziate dagli inquirenti.
“In un caso, lo sgomento vale doppio, quando una professionalità si è formata sul terreno della legalità ed è stata lungamente sottoposta al servizio di tutela, come nel caso del dottore Candela. Come quando molti degli attori istituzionali di questa regione valutavano in quella professionalità una specchiata moralità pubblica – ha proseguito – e ovviamente stride la qualificazione dei reati che gli sono ascritti. Ma sul piano personale devo dire che la lettura di alcuni colloqui, riportati da agenzie e quotidiani, obiettivamente evidenzia quello che tante volte emerge: a fronte di una personalità apparente, qualche volta sul piano morale si nascondono abitudini diverse“.
Riguardo alla presunta attività di dossieraggio cui sarebbero stati pronti Candela e il faccendiere Giuseppe Taibbi spiega: “Io e il presidente non abbiamo mai ricevuto un dossier, e poi la storia personale di Musumeci è nota a tutti. Se qualcuno in Sicilia ha mai pensato di esercitare pressioni su di lui fatalmente si è dovuto rendere conto che non si va mai a segno“. Quindi le accuse rivolte al deputato regionale Carmelo Pullara, componente della commissione regionale antimafia e vice presidente della commissione sanità, indagato nell’inchiesta: “Non conosco gli atti delle indagini ma per mia esperienza quando si effettuano misure cautelari e si notificano avvisi di garanzia lo immagino a difesa dell’indagato“.
Razza evidenzia in conferenza stampa che “Abbiamo revocato l’incarico all’attuale direttore dell’Asp 9 di Trapani, Fabio Damiani, e ad Antonio Candela, attuale Coordinatore della struttura regionale per l’emergenza Covid-19 in Sicilia. Voglio ringraziare le forze dell’ordine che con un lavoro investigativo hanno risolto una situazione insopportabile, risalente nel tempo: non e’ la prima e, temo, non sara’ l’ultima”.
LEGGI ANCHE
Corruzione nella sanità siciliana, Razza: “Quadro impietoso, immediati i provvedimenti”