Non solo dai pronto soccorso, ma persino dalle scuole di specializzazione. Sono difatti quasi 6.000 i medici in fuga da quelle “prettamente ospedaliere e pubbliche“.
A lanciare l’allarme è l’Associazione dei medici dirigenti (Anaao-Assomed) con dati in mano.
I dati
Al primo posto non poteva che essere medicina d’urgenza con il 61% dei contratti statali di specializzazione non assegnati o abbandonati. A seguire microbiologia e virologia (78,3%) e patologia e biochimica clinica (70%).
Invece, sul fronte opposto: dermatologia e venereologia con solo lo 0,4% dei contratti non assegnati o abbandonati, seguiti da oftalmologia (1,4%), chirurgia plastica (2,2%), malattie dell’apparato digerente (2,7%) e pediatria (2,7%).
“Le specialità gravate da maggiori oneri e minori onori sono in caduta libera, non hanno più appeal – dichiara il segretario nazionale Anaao Assomed Pierino Di Silverio. E’ un problema che avrà ripercussioni inevitabili sul futuro di un sistema di cure sempre più in crisi”.