Il fine settimana nella nostra Sicilia è “festa” nel vero senso della parola perché c’è una sorta di confusione nel dover preferire un evento a un altro; ma noi, guidati da un inebriante profumo e assaporando già un dolcissimo sapore, vi consigliamo come meta, domenica 24 novembre, Caltavuturo (Pa) per il “Mela Miele Fest“, un’occasione di valorizzazione del territorio che coniuga agricoltura, turismo e ambiente. Come d’abitudine, però, prima di penetrare in tanta bontà, qualche pillola su questo piccolo comune ricco di storia e tradizioni, virtuoso e laborioso, aggettivo quest’ultimo che, trattandosi di miele, fa venire in mente le api operaie.
Pillole su Caltavuturo
Sovrastato dal monte “Rocca di Sciara“, secondo alcuni studiosi deve il nome e la sua origine alla dominazione araba e alla parola Qal‘at Abī l-Thawr, “Roccaforte di Abū Thawr”, dal nome del condottiero musulmano che ne fu signore; secondo altri, invece, da Qal‘at, “rocca”, e da quella siciliana vuturu/vuturuni/avvoltoio/ grifone, assumendo così il significato di “Rocca dell’Avvoltoio”, rapace endemico tuttora presente nel territorio. Una piccola curiosità è che lo stemma del paese rappresenta una torre medievale proprio con un grifone appollaiato su di essa.
In cima alla rupe di Terravecchia sorge il Castello che si trova proprio nel sito di “terra vecchia“, il centro abitato medievale. Di grande fascino, innalzato su questa vertiginosa roccia calcarea, controllava l’ultimo tratto dell’Imera. La sua memoria millenaria è ricca di cronache tristi e liete, vincitori e vinti, nomi altisonanti, come quelli degli ultimi signori di Caltavuturo, Rosso Spadafora, Luna e Moncada che vissero nel maniero momenti esaltanti della loro potenza economica.
Sulla sommità della Rocca di Sciara, invece, sorge l’antico Eremo di San Nicola che, dopo i restauri, mostra la pianta rettangolare, l’abside con una piccola finestra ad arco acuto e i resti della porta d’accesso. In quel periodo, nonostante la dominazione musulmana, il Cristianesimo fu tenuto vivo e ciò è confermato dall’iscrizione presente su un masso in cui è incisa la frase “Iudicium unversale propeus anno millesimo a partu beatissimae, penitentiam agite”.
Tra gli itinerari naturalistici più interessanti c’è, sicuramente, quello che conduce alle Gole di Gazzara: percorrendo il sentiero, ricco di alberi di roverella e profumate ginestre, habitat naturale di conigli, lepri, martore, gatti selvatici, uccelli e piccoli rapaci, si può ammirare una maestosa parete rocciosa di interesse geologico e alpinistico, la “Falesia Gazzara”, dove sono tracciate circa 100 vie per l’arrampicata libera. Il corso d’acqua, torrente Caltavuturo, è piuttosto tortuoso e forma spesso cascatelle, laghetti e giochi d’acqua.
Caltavuturo vanta, inoltre, la presenza di importanti ovili in pietra di Omerica memoria. Questi, addossati alle case del quartiere Mandrie, dovevano assicurare ai pastori la possibilità di “controllare” gli animali, nonostante passassero la notte nella propria abitazione. La necessità che gli ovili fossero posti al riparo dei venti di tramontana non poteva non far ricadere la scelta sul luogo in cui si trovano. E’ lì che avviene la mungitura ed è da lì che il latte viene trasportato nel luogo di lavorazione dei prodotti caseari.
Mela Mele Fest Caltavuturo
Adesso, come promesso, penetriamo tra le gustose pieghe del “Mela Miele Fest“, dedicato alla mela biologica e al distretto del miele di Caltavuturo, due prodotti madoniti d’eccellenza.
Il Parco Naturale delle Madonie ospita, infatti, oltre la metà delle specie vegetali siciliane e questa grande ricchezza di flora rende il territorio perfetto per l’apicoltura e per la produzione di diverse tipologie di miele che in questo paese incantato avviene ancora secondo le più antiche tradizioni apistiche. Tipiche sono le varietà al Timo, alla Zagara di Limone, Zagara di Arancio e Millefiori, ma ottimi anche il miele all’eucalipto, all’acacia, al cardo e al castagno.
Le mele, il frutto più decantato al mondo da ogni cultura come simbolo per antonomasia di contesa, tentazione e bellezza, sono un alimento ricco di vitamine e sali minerali con moltissime proprietà organolettiche dagli effetti curativi e benefici per l’organismo. Quelle biologiche di Caltavuturo, che si coltivano senza l’uso di antiparassitari e concimi chimici, dalla polpa croccante e succosa, non hanno nulla da invidiare alle più note mele del Trentino. Il “Mela Miele Fest” è anche occasione per parlare di salute con il convegno “Zuccheri si o no. Quando, come e perché. Tutto quello che c’è da sapere” con il Dott. Massimiliano Cerra, Biologo Nutrizionista ed Esperto in Nutrizione Clinica, presso l’Aula consiliare del Municipio alle 17; d’altronde, il detto “mangiare una mela al giorno toglie il medico di torno” dovrebbe diventare filosofia di vita.
Ma oltre alle dugustazioni, potrete visitare presso la pinacoteca “Vincenzo Rizzitello” del Museo civico “Don G. Giuseppe Guarnieri” la mostra itinerante “Trame di filo“, i Ricami del Parco delle Madonie a Caltavuturo, promossa dall’Ente Parco delle Madonie. Potrete ammirare “il Filèt” di Isnello, “il Norvegese” di Castelbuono. “la Tessitura” di Cefalù, “il Tombolo” di Castellana Sicula, “l’Intaglio” di Collesano, “il Chiacchierino” di Geraci Siculo, “il Rinascimento” di Polizzi Generosa e “il Macramè” di Caltavuturo.
Una domenica di bontà e bellezza vi aspetta.