I cantieri per i parcheggi d’interscambio a Messina generano polemiche su polemiche ed hanno spinto la UilTrasporti a presentare un esposto alla Guardia di Finanza (qui). Fioccano le petizioni, i documenti di protesta ed anche il consiglio comunale ha acceso i riflettori sui disagi per commercianti e cittadini nonché sull’assenza di condivisione da parte dell’amministrazione su questo fronte.
Su quanto accade nella zona centro interviene il coordinatore del III quartiere dell’associazione Territorio e Partecipazione Antonio Labate evidenziando come nella zona nord, il prolungamento della pista ciclabile che avrebbe creato più disagi che vantaggi è stato fermato da Basile dopo le proteste.
“Si sperava in un’analoga presa di coscienza da parte dell’Amministrazione Comunale anche nella Terza Municipalità-scrive l’associazione– in particolare per sospendere/bloccare i lavori finalizzati alla realizzazione di parcheggi a raso nella corsia lato mare di via Catania.Tuttavia, questa volta le lamentele di cittadini, commercianti, associazioni e consiglieri di Circoscrizione non hanno sortito alcun effetto se non sancire la gratuità dei parcheggi (inutilizzati) di villa Dante”.
Inascoltate sono state anche le proteste di quei commercianti che chiedevano la sosta breve e si sono ritrovati addirittura una doppia pista ciclabile….(qui)
Da anni vengono prospettate all’Amministrazione Comunale proposte concrete scaturite da un incontro con commercianti, residenti e direttivo organizzato dal Circolo PD terza Circoscrizione volte a migliorare la viabilità e la sicurezza stradale nella zona di Provinciale.
“Orbene, questa associazione- prosegue Labate- nel prendere atto con piacere che alcune delle misure in precedenza segnalate sono state recepite dall’Amministrazione Comunale, quali la collocazione dell’impianto semaforico all’intersezione tra via Catania e vico Baglio, piuttosto che il posizionamento di segnaletica stradale orizzontale “SCUOLE” e segnaletica verticale “BAMBINI” in prossimità degli istituti Drago e Pirandello, così come il posizionamento di dissuasori ottici e la segnaletica verticale in prossimità degli attraversamenti pedonali, nonché il rifacimento della segnaletica stradale orizzontale laddove realizzata, deve, purtuttavia, riproporre l’attenzione su alcuni improrogabili provvedimenti da adottare, al fine di migliorare e rendere più sicura la viabilità in via Catania, arteria ad elevato transito veicolare e pedonale”.
L’associazione Territorio e Partecipazione chiede per l’ennesima volta, l’installazione di dossi dissuasori di velocità, una misura con finalità “preventive” del rischio di incidenti stradali, piuttosto che disporre attività “sanzionatorie”, consistenti in controlli della velocità fissi e mobili, come disposto dall’Amministrazione Comunale, che non prevengono tali infrazioni ma servono a sanzionarle dopo che sono state commesse e rilevate, oltre che fare cassa.
Inoltre si chiede la regolamentazione, mediante segnaletica orizzontale, degli stalli di sosta delle autovetture, nei tratti compresi fra Ponte Zaera ed il ponte ferroviario di Gazzi ed anche sul viale S. Martino, nel tratto compreso fra via V. Veneto e Villa Dante nelle due corsie che costeggiano la linea tramviaria, si ricaverebbero così più posteggi di quanti se ne possa fruire parcheggiando, come avviene da anni, i veicoli in maniera disordinata.
“Infine, riteniamo che non si possa più rimandare il posizionamento di dissuasori di sosta sui cordoli dei marciapiedi e la creazione di accessi per disabili e carrozzine, che oltre a essere un segno di civiltà, consentono il concreto abbattimento delle barriere. Gli interventi costituiscono un contributo di buon senso al decoro e alla sicurezza stradale e pedonale di tutto il Quartiere, frutto del confronto quotidiano col territorio, per evitare che la scelta incomprensibile e autoreferenziale dell‘assessore al ramo -a nostro avviso non ben ponderata e valutata- di adibire a parcheggi una carreggiata di via Catania, finisca col penalizzare non solo la viabilità cittadina dal centro verso la zona sud della città e la sicurezza del passaggio dei mezzi di soccorso diretti verso il policlinico, ma anche tutte le attività commerciali dell’intero quartiere di Provinciale, già stressate da anni di crisi dovute al Covid e alla guerra, mettendo a rischio la loro sopravvivenza unita al mantenimento di centinaia di posti di lavoro”.