“Mi pare assurdo che una lettera del Commissario di TaoArte resti ignorata dalle istituzioni messinesi, specie in considerazione dell’oggetto che è di profonda rilevanza”. Lo afferma in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia all’Ars Elvira Amata che così commenta l’ormai certa uscita dalla Fondazione TaoArte dell’ex provincia regionale di Messina e del Comune di Messina.
Il commissario straordinario Bernardo Campo ha concluso, infatti, la procedura che chiude l’esperienza dei due enti messinesi in TaoArte e a nulla è valso l’estremo tentativo dello stesso Campo che ha reso noto di aver voluto verificare se vi fosse ancora l’effettiva volontà di uscire o se, invece, qualcosa fosse cambiato, senza però avere risposta. “La fuoriuscita di Città Metropolitana e Comune di Messina da Taormina Arte – sostiene Amata – non è argomento di poco conto. Una realtà che per oltre 30 anni ha visto ex provincia, comuni di Taormina e Messina e Regione Siciliana insieme per lo sviluppo di un percorso culturale di interesse internazionale, perde due delle colonne su cui si è poggiata sin dalla sua nascita, senza una mediazione, senza un tentativo di risoluzione. Ritengo che per Messina si tratti di una perdita grave, una cessione di titolarità e ruolo su qualcosa che è connaturato ormai nella tradizione nostrana, nell’offerta che il nostro splendido territorio propone al mondo”.
“Taormina – prosegue – è una pietra preziosa del messinese e, continuando a scegliere di delegittimare questo stato di fatto, incediamo nel depauperamento del nostro patrimonio che è fatto di splendide realtà periferiche, dai borghi, alle isole, ai piccoli e medi comuni nella fascia ionica quanto in quella tirrenica, con tutto ciò che di culturale e artistico portano con sé. Salvo poi offenderci quanto sentiamo dire che la Perla dello Ionio è in provincia di Catania. Dov’è Messina? Come guarda alla sua periferia, se neanche vuol essere associata a ciò che, di fatto, rappresenta uno dei più promettenti biglietti da visita per l’intera Sicilia, da decenni? Invito il sindaco della Città Metropolitana di Messina, Cateno De Luca, a riconsiderare la posizione assunta ormai da tempo, di non proseguire quest’esperienza di condivisione all’interno di TaoArte. Chiedo al Commissario Campo di non procedere ancora alla ratifica dell’esclusione di Messina dalla Fondazione, volendo sperare nella possibilità estrema di un ultimo tentativo di mediazione per il quale direttamente e indirettamente mi metto a disposizione, in accordo con l’assessore regionale al Turismo e Spettacolo”.
“Va ricordato – conclude Amata – che Messina ha un ruolo duplice giacché, oltre alla Città Metropolitana, una quota di rappresentanza spetterebbe al comune. Ecco che qui mi si deve consentire un messaggio aspro ai consiglieri che siedono nel civico consesso che io ben conosco. Com’è possibile che il Consiglio Comunale di Messina non abbia detto nulla davanti a tutto ciò? Forse i consiglieri ritengono sia indifferente alle sorti cittadine stare o meno dentro una realtà simile? Io resto basita dall’immobilismo di questo apparato. E mi rivolgo a tutte le forze che hanno una propria rappresentanza in Aula e all’ufficio di Presidenza: battete un colpo perché non è concepibile il vostro silenzio”.