Sul finire di maggio, nel presentare gli esiti dei lavori eseguiti alla condotta di Fiumefreddo ed ancora a giugno, sia il sindaco che Amam erano ottimisti sul fatto che la crisi idrica non avrebbe visto a Messina affrontare troppi disagi. A luglio, quando Federico Basile partecipò al tavolo tecnico regionale sull’emergenza idrica sottolineò come il presidente Schifani avesse lodato la città dello Stretto per il lavoro ben fatto. Anzi, il sindaco di Messina ne approfittò per ricordare che in realtà la Regione spesso “chiude i rubinetti” delle risorse quando si tratta di finanziare progetti della città amministrata da deluchiani
Ma la situazione è andata peggiorando di giorno in giorno e nonostante le rassicurazioni e i chiarimenti da parte della giunta e dei vertici dell’Amam ed una conferenza stampa con lo stesso Cateno De Luca, la situazione è critica.
Luglio e agosto sono stati pesantissimi sotto il profilo dell’erogazione idrica, sia pure con problemi minori rispetto ad altre città dell’isola ed i disagi hanno portato famiglie e interi condomini all’esasperazione. Messina non è un’oasi idrica ed è scattato il piano di razionamento che prevede la distribuzione a giorni alterni nelle due zone (A e B). L’inizio è stato problematico e ancora oggi la situazione non è rosea, nonostante l’integrazione delle autobotti per le zone che continuano ad essere a secco ed il Coc attivo h24 per intervenire.
Le proteste sono quotidiane e a nulla valgono le spiegazioni dell’amministrazione comunale rispetto a una crisi che riguarda tutta la regione, ad una rete obsoleta con numerose falle che causano le perdite. Se l’acqua non arriva, o la pressione è bassa e per di più non ha basta a riempire i serbatoi, se viene distribuita a giorni alterni, se devi aspettare l’autobotte o ricorrere ai privati (che frattanto ci stanno anche guadagnando) chi è esasperato non va per il sottile. A maggior ragione se da novembre scorso ogni mese Messina ha affrontato 48 ore di stop totale all’erogazione per consentire i lavori di potenziamento alla rete idrica di Fiumefreddo.
Miglioramenti non se ne sono visti e l’obiettivo acqua h24 dichiarato dall’allora sindaco Cateno De Luca è lontanissimo. Il contesto è tale che le polemiche politiche hanno acquistato vigore e la gestione del servizio è finita nel mirino delle opposizioni, sia di centro destra che del Pd. Sono sopratutto i dem che hanno alzato il tiro, con una serie di affondi ai quali ha risposto Sud chiama Nord con repliche al vetriolo e scaricando le responsabilità sugli intramontabili #quellicheceranoprima (bypassando ovviamente l’amministrazione De Luca 2018/2022) e il sempre verde #quellichecisonoadesso a Roma e a Palermo.
Dopo due anni tutto sommato sereni, con le opposizioni sonnecchianti e in tutt’altre faccende affaccendati, l’autunno per Basile si preannuncia caldo quanto l’estate. Le famiglie senz’acqua non mettono sul piatto della bilancia i risultati raggiunti negli altri settori (trasporti, rifiuti, spettacoli) e il malcontento aumenta. Lo stesso Cateno De Luca, dopo il flop delle Europee, aveva annunciato un “tagliando” per giunta e partecipate e si era ritagliato un ruolo di “tutor” nei confronti di Basile che per la verità non ha finora esercitato.
L’emergenza idrica rischia quindi di diventare il tallone d’Achille dell’amministrazione deluchiana e la porta d’ingresso per ulteriori battaglie. A settembre come per i vecchi esami di riparazione De Luca potrebbe riprendersi la scena e chiedere conto di un’estate da dimenticare. Basile ha perso la maggioranza bulgara in consiglio comunale ed il Pd dello Stretto incalza su più fronti mettendo il partito di De Luca in una situazione difficile. Già perché a Palermo Cateno (che perde pezzi e a quanto pare in autunno ne perderà ancora) continua a tessere la tela con una parte del Pd in chiave regionali 2027. I dem dello Stretto però, che pure su alcuni temi (come il no al Ponte) sono morbidi con Basile, non intendono aprire varchi a chi quotidianamente dà loro, nella migliore delle esternazioni, degli sciacalli. Il centro destra sta a guardare e ogni tanto affonda una frecciata (e in silenzio sta già preparando la contro offensiva per le amministrative 2027).
Le polemiche sono feroci e le falle nella gestione della crisi sono tante esattamente quanto quelle che ci sono nella rete vetusta. Basile e i suoi hanno sottovalutato la crisi e sopravvalutato gli interventi fatti o annunciati. Da Palermo e da Roma non muoveranno un dito per dare una mano ad una giunta in evidente difficoltà. Il Pd non fa passare giorno senza mandare una frecciata. Al di là degli evidenti disagi e disservizi che non possono essere derubricati come fantasie o strumentalizzazioni, c’è la grande ombra del “vettoriamento” dell’acqua a Taormina, che ai più è parso “soccorso idrico” al comune amministrato da Cateno De Luca. La conferenza stampa in diretta facebook di De Luca e Basile non ha placato gli animi né eliminato dubbi e perplessità su una questione ancora spinosa.
Le nuvole che la giunta Basile all’orizzonte quindi non hanno nulla a che vedere con il meteo.