E’ morta aspettando una visita del geriatra dell’Asp rinviata nel tempo. Ai familiari, che nel frattempo si sono rivolti ad un professionista privato, non resta che l’amarezza per un servizio pubblico che, causa carenze di personale si scontra con quella corsa contro il tempo che un anziano malato non ha.
Così, una signora di 93 anni è morta prima di poter essere visitata a domicilio dal geriatria dell’Asp. La richiesta della visita risale al mese di novembre 2022, a causa del peggiorare delle condizioni di salute dell’anziana. In quell’occasione la data è stata fissata a più di tre mesi dopo, ovvero il 22 febbraio 2023. Tre mesi d’attesa sono davvero tanti per un’anziana che soffre di gravi patologie tra le quali diabete e problemi cardiovascolari che necessitano di controlli periodici e farmaci specifici.
Ma l’attesa è raddoppiata, perché nel frattempo qualche giorno prima del 22 febbraio l’Asp chiama la famiglia e rinvia la visita a fine aprile, dopo altri due mesi, per un totale di cinque mesi di attesa. Il rinvio è dovuto alla carenza di geriatri.
Ma i tempi di chi ha 93 anni non sono gli stessi della burocrazia così il 24 marzo la signora è morta.
Pochi giorni fa una telefonata da parte dell’Asp che sa di amaro, perché è la chiamata per confermare la visita del 26 aprile, a distanza di 5 mesi dalla richiesta.
La morte è arrivata prima dell’Asp. La famiglia, consapevole di una situazione davvero grave si è nel frattempo rivolata ad un geriatra privato e si è sobbarcata anche le spese di farmaci che invece, se prescritti dall’Asp sarebbero stati gratuiti. Ma non è un problema economico. E’ proprio la beffa di una carenza in un servizio che in una città come Messina, che invecchia sensibilmente di anno in anno mentre i giovani emigrano, pesa come un macigno.