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Messina, referendum Comune Montemare: le ragioni del sì e quelle del no

domenica 17 Aprile 2022

Il 12 giugno i messinesi sono chiamati ad esprimersi, oltre che per il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale ed i referendum sulla giustizia anche sul nuovo Comune Montemare, a conclusione di una vicenda ultradecennale.

Iniziamo dal quesito che sarà indicato nella scheda.

IL QUESITO

Volete che le frazioni corrispondenti al territorio dell’ex XII e XIII Quartiere del Comune di Messina siano elette in comune autonomo con la denominazione di comune autonomo Montemare?

I villaggi interessati dalla “secessione” sono: Castanea delle Furie, Salice, Gesso,Massa San Giorgio, Massa San Nicola, Massa Santa Lucia, Massa San Giovanni, Spartà, San Saba, Acqualadroni, Rodia, Ortoliuzzo, Piano Torre.

CHI VOTA

Chi sarà chiamato alle urne? La consultazione referendaria riguarderà la popolazione del Comune di Messina, il cui territorio dovrà subire modificazioni. Quando è valido e come saranno valutati i risultati del Referendum? Occorre considerare un doppio calcolo. I risultati del referendum, ai fini del quorum, sono distintamente raccolti e valutati con riguardo sia all’ambito della frazione di cui si chiede il distacco che con riguardo al restante ambito comunale.  Il referendum è valido se vota la metà più uno degli aventi diritto in almeno uno dei due ambiti. Nel caso in cui in entrambi gli ambiti si raggiunge il quorum strutturale, il risultato valutabile è quello complessivo. In sintesi si valuteranno i due quorum: quello della città escluse le aree ricadenti negli ex quartieri XII e XIII  e quello per l’appunto dei territori interessati alla scissione.

IL COMUNE MONTEMARE

Il territorio interessato copre una superficie di 6.170 ettari e si snoda tra colline e zona costiera (proprio per questo è stato chiamato Comune Montemare). Gli abitanti sono 8.700 (su oltre 243 mila del comune di Messina). Gli elettori sono circa 7000. In caso di vittoria del sì i tempi per l’istituzione del nuovo Comune sono abbastanza lunghi e potrebbero superarsi i 2 anni. La giunta sarebbe composta da 1 sindaco e 4 assessori e il consiglio comunale sarebbe composto da 12 persone.

Il Comitato per il Comune Montemare si batte da molti anni per il referendum e non ha esitato a intraprendere diverse iniziative nonché una serie di ricorsi e contro ricorsi che si sono conclusi ad aprile con l’ultimo via libera del Tar.

LE RAGIONI DEL SI’

L’estensione dell’attuale Comune di Messina contiene in sé realtà diverse ed esigenze divergenti tra loro, ma queste variegate necessità non vengono equamente valutate e soddisfatte, con  forti differenze fra centro cittadino e periferia. Questo squilibrio è dovuto in parte al progressivo accentramento amministrativo perpetrato ai danni dei preesistenti quartieri periferici, ma soprattutto alla drastica riduzione delle risorse finanziare che ha penalizzato e praticamente quasi escluso del tutto le nostre realtà da qualsiasi tipo di intervento o spesa pubblica.

I villaggi, gli antichi casali di tramontana, versano ormai in una condizione di progressivo abbandono, lontani dalle priorità di intervento del Comune di Messina che sfrutta le proprie risorse soltanto in  ambito prettamente cittadino.

OBIETTIVI

Sviluppo razionale delle potenzialità storico – culturali del territorio stesso, con la valorizzazione turistica delle numerose chiese ricche di opere d’arte, fortificazioni militari polivalenti, ville storiche di pregio, manifestazioni culturali ormai consolidate, riti e processioni sacre che conservano lo spirito e le suggestioni di un tempo.

Valorizzazione a fini turistici dei panorami mozzafiato difficilmente riscontrabili in altri luoghi, poiché abbracciano un arco visivo che va dalla costa ionica e la Calabria a quella tirrenica.

Sviluppo turistico commerciale della zona costiera che si affaccia interamente sul Tirreno con sullo sfondo lo splendido scenario dell’arcipelago delle Isole Eolie, con i suoi circa 12 km di costa, costituiti da spiagge, insenature e luoghi di rara bellezza naturalistica, finora solo modestamente sfruttate.

Potenziamento della attività legate all’agricoltura ed alla pesca, da sempre presenti sul territorio, con la creazione a tale scopo di idonee politiche per la loro valorizzazione come coltivazioni di prodotti di qualità, agriturismi, realizzazione di moli di attracco o porticcioli, mercati per la vendita diretta dei frutti della terra e del mare, ecc.

Realizzazione di un Piano Regolatore che crei opportunità di crescita e sviluppo sociale ed economico, nel rispetto dell’ambiente e del territorio, evitando di subire speculazioni edilizie, realizzazioni di discariche, insediamenti inquinanti e complessi abitativi popolari e continuare a essere così la periferia degradata di Messina.

I membri della nuova Amministrazione saranno residenti nei villaggi del comune Montemare, tutta gente direttamente interessata a migliorare la situazione del territorio in cui vive.

Infine strutture a vantaggio dei cittadini: strutture istituzionali, Uffici tecnici, Anagrafe, stato civile, ufficio elettorale, polizia Municipale, Trasporto studenti, Cultura (musei, teatri….),Strutture sportive e di incontro per bambini ed anziani. Organizzazioni turistiche. Viabilità e trasporti pubblici (strade, segnaletica, bus).Acquedotti. Protezione civile. Nuova organizzazione per la raccolta dei rifiuti. Asili nido. Cimiteri. Guardie mediche.

LE RAGIONI DEL NO

Di recente è nato anche il Comitato per il No alla costituzione del nuovo Comune di Montemare. Un’organizzazione spontanea di cittadini, associazioni, movimenti e partiti che si prefigge lo scopo di informare e supportare il NO al referendum cittadino che chiederà, alla popolazione, se vuole che 1/3 del territorio si costituisca in Comune autonomo, denominato appunto Montemare.

“Montemare” è l’idea di Comune autonomo nata nel 2011 da parte dell’omonimo comitato. L’idea del Comitato è quella di scindere i territori delle ex XII e XIII circoscrizione di Messina e farne un nuovo Comune. Tale Comune comprenderebbe molti villaggi collinari  che, in totale, arrivano a poco più di 8000 abitanti. La ragione? Il continuo degrado e disinteresse da parte della città. Perché ci opponiamo? I motivi sono davvero tanti, in breve ecco il decalogo:

1️⃣) Le difficoltà rappresentate dagli scissionisti sono le medesime presenti in tutta la città, molti problemi dunque sono comuni a tutta la cittadinanza.

2️⃣) Il territorio che verrebbe ricompreso nel nuovo Comune è un territorio ampio e diversificato, caratterizzato da una morfologia assai complessa (poche vallate e molti pendii) ed in costante spopolamento. La costituzione di un nuovo Comune non comporterebbe altro che SPESE, una maggior tassazione e relativo ulteriore spopolamento, decretando definitivamente la morte di quei territori.

3️⃣) Il bilancio del Comune non reggerebbe, le ipotesi presentate dal Comitato sono, semplicemente, insostenibili. I servizi sarebbero in default ancor prima di essere avviati, come la gestione stessa del territorio che, in un Comune senza strutture e con un territorio così complesso, risulterebbe impossibile.

4️⃣) Non è affatto vero che la città si è dimenticata dei villaggi. Se è infatti vero che in quei territori insistono delle criticità di non poco conto e che si dovrebbe fare di più, è anche vero che Messina (come peraltro risulta da alcune affermazioni dello stesso comitato) è stata linfa vitale per quei territori.

5️⃣) Una delle peculiarità di Messina è la sua diversificazione territoriale, la nascita del nuovo Comune la farebbe irrimediabilmente venir meno, decretando un fortissimo arresto in una lenta ripresa da una crisi cittadina che perdura da 30 anni. Messina potrà risplendere solamente se unita!

6️⃣) Basta nuove spese e nuove poltrone! Se non serve al territorio, allora a cosa serve questo nuovo Comune? Semplice, a creare nuove poltrone e centri di potere, a spese dei (pochi) cittadini che rimarranno a vivere in quei villaggi.

7️⃣) Lo status di città metropolitana per Messina rischierebbe di venir meno! Concentrando così l’intero potere economico e politico tra Palermo e Catania. Se questo referendum passasse, non solo decreteremmo la fine dei villaggi collinari, ma anche dell’intero territorio Messinese.

8️⃣) In un momento nel quale si mira all’efficientamento della spesa ed all’accorpamento dei piccoli Comuni… si propone di crearne uno nuovo con, peraltro, una bassa densità di popolazione. Una scelta in assoluta controtendenza, soprattutto per un territorio che necessita di servizi ed infrastrutture.

9️⃣) La documentazione presentata dal Comitato si basa su argomentazioni  fallaci e numeri insensati, oltre ad essere di gran lunga datata. Viene inventata un’identità territoriale al solo fine di giustificare la nascita del nuovo Comune. Tra quei territori non esiste alcuna comunione culturale se non nella mente dei promotori e di chi, da questo nuovo Comune, curerebbe i propri interessi!

🔟) La modalità di voto al referendum è del tutto irrazionale, si voterà infatti CON IL DOPPIO QUORUM. Cosa vuol dire? Vuol dire che, per il referendum, Messina e Montemare verranno già considerati due territori separati e verranno conteggiati unicamente i voti del territorio che raggiunga un numero di votanti pari al 50%+1 degli aventi diritto. Nel comune proposto i residenti sono poco più di 8000, a Messina 224.531, è dunque palese che sarà assai più semplice raggiungere il quorum -e dunque far valere i relativi voti- nel territorio del Comune proposto, insomma, nel peggiore dei casi 2.101 persone potrebbero decidere il distacco di 1/3 del territorio, magari ignorando 50.000 NO espressi da cittadini aventi la sola colpa di… risiedere in città! .

 

 

 

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