La vaccinazione obbligatoria varata dal Governo con la Legge 119/17 preoccupa le famiglie che dovranno far iniziare a breve ai propri figli il nuovo anno scolastico e crea grande fermento anche nel panorama politico messinese dove il consigliere comunale Libero Gioveni chiede al sindaco Renato Accorinti di fare chiarezza sulla questione.
Analoga richiesta viene rivolta all’assessore Federico Alagna, affinché assuma una posizione finalizzata alla necessaria tutela della salute degli alunni. Il consigliere Gioveni sollecita un faccia a faccia con i Dirigenti Scolastici della Città Metropolitana affinchè si possa arrivare ad una linea comune, ma anche per snellire le procedure e renderle omogenee su tutte le varie problematiche da dirimere in questo contesto.
“La confusione fra i genitori degli alunni – spiega il consigliere Gioveni – regna sovrana e l’Amministrazione, a una settimana dall’avvio dell’anno scolastico, continua a rimanere in silenzio e immobile rispetto a un tema così delicato”. Secondo il consigliere si potrebbe prendere come modello il Comune di Napoli, intervenuto direttamente per fare chiarezza sulle iscrizioni dei bambini e sulla documentazione necessaria da presentare, completa delle vaccinazioni obbligatorie. Questo, tuttavia, è solo un aspetto da chiarire della legge – prosegue Gioveni – perché fra i genitori dei ragazzi, vista l’imminente e perentoria scadenza, si stanno generando allarmismo e preoccupazione (anche sui social), certamente inutili, ma rispetto ai quali sindaco e assessore all’istruzione hanno il dovere di intervenire investendo le autorità adite“.
“Sarebbe opportuno – aggiunge Giovani – che il sindaco e l’Assessore alla Cultura convochino un tavolo tecnico avviando immediatamente una interlocuzione diretta con tutti i Dirigenti scolastici per porre fine al disorientamento vissuto dalle famiglie, consentendo di non porre futuri ostacoli alla frequenza scolastica, rispettando la privacy e semplificando le procedure in una fase transitoria in cui, pur nell’osservanza della legge, non si può prescindere dall’affrontare insieme ai genitori la delicata questione della copertura vaccinale e della riduzione del rischio“.
Le scuole italiane, va ricordato, possono trasmettere l’elenco degli iscritti alle Asl e queste potranno farne uso per verificare le coperture vaccinali degli allievi. Lo ha stabilito il Garante per la privacy che ha così sciolto il nodo che si era creato in queste settimane. Inoltre il ministero della Salute ha annunciato che per il prossimo anno scolastico, in alternativa alla presentazione della copia della formale richiesta di vaccinazione, si potrà autocertificare di aver richiesto alla Asl di effettuare le vaccinazioni non ancora somministrate.
Per l’anno scolastico 2017/2018, – si legge nell’apposita circolare – la richiesta di vaccinazione potrà essere effettuata anche telefonicamente (purché la telefonata sia riscontrata positivamente, con un appuntamento fissato), inviando una mail all’indirizzo di posta elettronica ordinaria (Peo) o certificata (Pec) di una delle Asl della regione di appartenenza o inoltrando una raccomandata con avviso di ricevimento. In tutti questi casi, e solo per l’anno scolastico 2017/2018, in alternativa alla presentazione della copia della formale richiesta di vaccinazione si potrà auto-certificare di aver richiesto alla ASL di effettuare le vaccinazioni non ancora somministrate. “Noi abbiamo emesso una circolare che risolve tutti i problemi dal punto di vista burocratico-amministrativo“, ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Che ha aggiunto: “Per accedere a scuola si deve presentare il libretto vaccinale o la prenotazione, ma se non si riesce ad accedere neanche alla prenotazione, bastano la telefonata al Cup o una mail o una raccomandata con avviso di ricevimento alla Asl. È praticamente impossibile non dimostrare la volontà del genitore di voler vaccinare il figlio“.
I vaccini sono obbligatori per i bambini da 0 a 16 anni ma sono obbligatori per iscriversi a scuola solo per l’asilo nido e la scuola per l’infanzia.
No invece per la scuola primaria e secondaria (fino a 16 anni): i ragazzi possono frequentare la scuola ma i genitori vanno incontro a una multa tra i 100 e i 500 euro. Il pagamento della sanzione esonera il bambino dalle vaccinazioni mancanti. Nonostante il pagamento della sanzione, i bambini non vaccinati non possono accedere ai nidi e alle scuole materne. I vaccini sono: anti-epatite B, anti-tetato, anti-poliomielite, anti-difterite, anti-morbillo, anti-parotite, anti-rosolia, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenza tipo b,
Per i bambini nati a partire dal 2017 a tutte quelle sopra elencate, va aggiunta l’anti-varicella. La questione resta, comunque, al centro di un acceso dibattito.