“E tu lavorerai con gran sudore… fino alla rivoluzione digitale”. È il tema della XI edizione delle Giornate dell’economia del Mezzogiorno che si apriranno lunedì prossimo con una cerimonia nella Sala delle lapidi di Palazzo delle Aquile e un convegno. Il lavoro e le questioni legate ai problemi dello sviluppo del Meridione del Paese saranno al centro degli incontri che si articoleranno nell’arco dell’intera settimana; martedì si parlerà anche di credito con un incontro in cui verranno presentati i risultati di una ricerca della Fondazione Curella sulle banche di contiguità e nel pomeriggio si proseguirà con la tradizionale sessione di Banca d’Italia.
Ma si parlerà anche dell’effetto cultura al Teatro Garibaldi e verranno presi in esame, alla presenza dei principali protagonisti, gli effetti sull’economia di eventi come “Manifesta 12“, “Le Vie dei tesori” e “Palermo Capitale italiana della cultura“.
Assieme ai principali enti di ricerca del Mezzogiorno si cercherà di analizzare le diverse realtà territoriali. Molti gli incontri all’interno delle scuole con il Centro Pio La Torre che affronta il tema della legalità e con Caritas e l’ufficio diocesano per la pastorale e il lavoro che parlerà di inclusione sociale. Non mancherà il consueto appuntamento con la Fondazione Giuseppe e Marzio Tricoli che studia, in termini pratici, il turismo e la digitalizzazione.
La chiusura, sabato 24, con l’“Osservatorio congiunturale Nicolò Curella – Forecasting the future”, giunto alla 32ª edizione, con due tavole rotonde condotte dal professor Pietro Busetta; le conclusioni sono affidate per la parte nazionale al sottosegretario allo Sviluppo economico Michele Geraci; per la parte locale al vicepresidente della Regione Siciliana Gaetano Armao.
Sul tema delle Giornate il professore Busetta dice che “in molti pensano che l’umanità resterà senza una possibilità di lavoro e quindi che in molti non avranno più i mezzi di sostentamento; nulla di più sbagliato. Come sempre è stato, attraverseremo anche la rivoluzione digitale che ci consentirà di crescere nella qualità del lavoro. Bisogna essere capaci di cavalcare ogni tipo di rivoluzione, con la formazione e con gli investimenti adeguati”.