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“Un po’ porno in tutte le sue accezioni”.
È con una super produzione artistica che Antonio Gregorio Maria “Fester” Nuccio torna a Palermo con “Mignon”. Una personale con cui l’artista intende stuzzicare i molteplici appetiti voyeuristici della città.
La mostra, curata da Danilo Maniscalco, si terrà presso la galleria di Arèa a piazza Rivoluzione 1, dal 28 dicembre 2021 al 14 gennaio 2022.
Il desiderio dell’artista palermitano di tornare ad esporre nella città natale, dopo l’ultima sua personale del 2017, trova il giusto contenitore. Arèa è un luogo urbano dalla notevole carica identitaria in cui i flussi turistici e cittadini incrociano in piena osmosi l’offerta culturale dello spazio polifunzionale della galleria palermitana di Giovanni Lo Verso.
L’esposizione
Nel contemporaneo e dinamico spazio saranno esposti una moltitudine di nuovi “tipi nucciani”: 178 dipinti di vario, ma piccolo, formato. Le opere sono tutti oli su tela raffiguranti volti femminili e maschili, santi e personaggi storici, coppie di amanti e coppie di lussuriosi e lussuriose che attendono di mostrarsi per quel che rappresentano: istantanee di condivisione di passioni e pulsioni antropiche; e, tra loro, a spiccare saranno due dittici dedicati al lusso e la voluttà della Belle èpoque, ritraenti per la prima volta insieme in chiave di antitesi: Donna Franca e Ignazio Florio da un lato e dall’altro Ernesto Basile e Donna Ida Negrini Basile.
“Mignon” si inaugura il 28 dicembre alle ore 18.00 e sarà fruibile da martedì a sabato dalle ore 11.00 alle ore 19.00 e la domenica dalle 12.00 alle 17.00 prenotandosi al numero +39 338 888 7303. Nel rispetto delle norme anti-Covid vigenti, i visitatori dovranno essere forniti di Green Pass.
Il curatore
“La mostra – spiega Danilo Maniscalco – il cui titolo tradisce già la dimensione micro e particellare delle opere che saranno esposte, rappresenta, nell’idea dell’artista, un tributo al bisogno di leggerezza e frugalità. Scherzare, amare, scoprire e sperimentare, continuano ad essere attività sensoriali indispensabili persino oltre l’abbrutimento imposto da mascherine e distanze. “Mignon” vuole rappresentare il desiderio concreto di evasione da una realtà a tratti distopica”.
“La cifra stilistica di Antonio si è evoluta dopo 2 anni di pandemia. Da questa mostra il pubblico si deve aspettare tanto divertimento e tanto figurativismo in chiave “pop”, ma soprattutto una grande ironia che farà rilassare dopo tutto questo casino degli ultimi tempi”, conclude.
L’artista
“Sono contento di fare questa mostra e in questo periodo. Non vedo l’ora di vedere tanti amici e tante persone che ancora non conosco e che verranno a divertirsi. Sono contento di esporre da Arèa. E’ uno spazio che ho sempre amato e credo che Giovanni Lo Verso permetta a tantissimi artisti di potersi esprimere. Questo è uno spazio veramente bello e magico che abbraccia questa piazza meravigliosa“, dice Fester.
Giovanni Lo Verso
“Ho fatto la corte a Fester per anni e sono felice di ospitarlo perché è un esempio di come l’arte vince davanti a tutto. Ciò significa che presentare un’operazione del genere, di così importante mole di produzione, non è stata una fatica, ma un grande piacere. Scoprire, aprendo degli scatoloni come degli scrigni pieni di piccoli tesori dove ognuno racconta una storia che esce dalla grande fantasia dell’artista stesso è stata una sorpresa continua fino all’ultimo quadro applicato a parete“.