“La barca l’abbiamo comprata noi. Abbiamo raccolto i soldi e pagato 45 mila dinari per prendere la barca e 10 taniche, da 20 litri, di carburante“. Questo il racconto fatto da 25 tunisini, tra i quali 4 donne e un minore, intercettati all’alba dai finanzieri della motovedetta “Sottile”, nelle acque antistanti Lampedusa, su un barchino in ferro di 7 metri con motore fuoribordo.
A tutti i migranti che vengono soccorsi o bloccati viene chiesto – rientra nella procedura – il luogo di partenza e il costo del viaggio. Fino ad ora, gli sbarcati hanno sempre riferito di aver pagato da un minimo di mille fino a 4 mila dinari per la traversata organizzata dagli scafisti. Queste nuove dichiarazioni, se confermate, mettono in luce un aspetto nuovo del fenomeno: in Tunisia, la gente del posto riesce anche ad organizzare e salpare autonomamente verso la Sicilia.